sabato 2 luglio 2011

Parathà

Nuova incursione della ex-morosa nel blog di sport e altro, sempre con una ricetta.
Qualcuno in passato aveva commentato, forse con un po’ di disappunto, che questo blog sportivo si stava trasformando in un blog di ricette.
Ebbene, dal momento che il marito – anzi, l’ex-moroso - ultimamente non è molto assiduo nell’aggiornamento del blog, l’idea di appropriarmene per un po’ di tempo, pubblicarvi i resoconti dei miei esperimenti in cucina e vedere come va mi attira non poco, consenziente l’ex-moroso, ovviamente!
Tranquilli, sportivi, è solo un’idea e non so se la realizzerò; per ora chiedo momentanea ospitalità per partecipare al giveaway Arabafelice nelle vostre cucine. Tra le tante ricette di Arabafelice non ho scelto uno dei goduriosissimi dolci, alcuni dei quali ho realizzato con grande soddisfazione; questa volta ho optato invece per il paratha, una preparazione con pochi ingredienti semplicissimi, ma dal procedimento piuttosto elaborato. Sono stata attratta proprio da questo contrasto: un procedimento complesso, che mi piace pensare sia composto da gesti di tradizione millenaria che, eseguiti con cura e precisione, danno valore ai pochi e semplici ingredienti.
Trarre il meglio da quello che si ha a disposizione: una ricetta che è quasi una filosofia di vita!

I pochi, semplici ingredienti
400 grammi di farina
80 ml di olio di semi
½ cucchiaino di sale
acqua tiepida

Il procedimento di tradizione millenaria
(documentato in ogni passaggio dall’ex-moroso-fotografo!)
Versare la farina, l’olio ed il sale in una ciotola capiente e unirvi acqua tiepida quanto basta per ottenere un impasto lavorabile. Procedere prima con il cucchiaio di legno, poi con le mani, infine modellare il composto in una palla. 


Infarinare la palla, riporla nella ciotola anch’essa infarinata, coprirla con pellicola per alimenti e lasciarla riposare in un luogo tiepido per un’ora.

Quindi riprenderla e dividerla in pezzetti della dimensione di un mandarino, da modellare a forma di palline.


Ora, rotolando le palline con le mani sul piano di lavoro infarinato, trasformarle in tanti salsicciotti.

Quindi appiattire i salsicciotti con il matterello, ottenendo delle strisce di impasto.


Prendere una striscia alla volta ed arrotolarla usando due dita come supporto, in modo da realizzare una sorta di girella.




Le girelle ottenute vanno fatte riposare un’altra mezz’ora, coperte con pellicola per alimenti.

Trascorso il tempo indicato, tagliare ogni girella a metà. Le due parti, stese e sovrapposte, formeranno il paratha.


Appiattire bene ogni paratha col mattarello, in modo da “incollare” bene tra loro le due parti.
Scaldare una padella antiaderente e cuocervi i paratha da entrambi i lati fino a che presenteranno delle bollicine scure.



Il passaggio finale della ricetta consisterebbe nello “stropicciamento” dei paratha.
Io non l’ho eseguito, preferendo lasciarli raffreddare ed impilarli per congelarli. Infatti sono comodissimi da tenere in freezer e tirare fuori all’occorrenza: basterà passarli qualche secondo per parte in una padella antiaderente caldissima. …E qui viene meno la tradizione millenaria. Oppure no: si unisce al mondo di oggi!

Con questa ricetta partecipo all’estrazione per il cannello da pasticceria.

5 commenti:

Araba Felice ha detto...

Ottimo approccio filosofico al piatto, mi piace!
Ed in bocca al lupo :-)

ChiaraG ha detto...

Complimenti all'abilità della cuoca, ben documentata dal fotografo!

actionman ha detto...

mi sa che sono buoni

Anonimo ha detto...

Carissima Chiara, per fortuna ci sei tu che rompi la NOIA di questo NOIOSISSIMO blog ;-)
La ricetta è davvero invitante, le foto sono davvero perfette... chissà che alla mia ex morosa non venga voglia di relizzare questo piatto prelibato.
Brava!
Stefano

chiara ha detto...

Grazie a tutti...che soddisfazione!