venerdì 28 agosto 2009

10 Drogen - beim Autofahren

Bellissimo, fa spanciare...

mercoledì 26 agosto 2009

Il Cantagiro

Ieri nel tardo pomeriggio: giretto in bici in personal da Ciriano a Passo Guselli.

Parto un po' in ritardo sulla tabella di marcia per via di un paio di commisioni da sbrigare, la prima parte del percorso è un falsopiano a salire di circa 16km, poi dalla provinciale SP14 si svolta a destra e qui comincia la salita vera per Rustigazzo verso Velleia Romana dove si trovano le famose rovine antiche. Sono circa 12km con pendenza media 5,2%. Pian Pianino e sboffando come è giusto che sia arrivo alla meta prefissata, giro la bici e faccio dietro front. In discesa spengo l'IPod che fino a quel momento mi aveva tenuto compagnia, poi quando ripasso per il bivio sopracitato e mi aspettano 16km di falsopiano a scendere lo riaccendo e metto il volume bello alto. Mi metto in piega, cuore fisso a... velocità costante... insomma vado! E dopo qualche minuto alè mi metto (non so mica perchè, ma ogni tanto mi capita) a cantare forte, ma FORTE eh. Arrivo a pochi km da dove avevo lasciato l'auto e svolto a sinistra quando mi accorgo che dietro avevo altri tre ciclisti dei quali ignoravo totalmente la presenza. Questi proseguono diritto salutano e ringraziano con un sorrisetto che la dice lunga. Vabbè pazienza, si saranno divertiti anche loro.

sabato 22 agosto 2009

Aiuto stanno finendo

Ebbene sono arrivato alla fine delle ferie :-(
Dopo un periodo f.a.n.t.a.s.t.i.c.o. a base di cannoli, arancini, cassate, pasta con le sarde e i finocchietti, nuotate in mezzo ai pesci (e anche alle meduse), sbiciclate nell'afa della pianura ferrarese e sui colli euganei da lunedì torno in galera.

Letture estive:

- "Ragionevoli dubbi" (Gianrico Carofiglio - Sellerio 2006).

Trama da Wikipedia:
<< "L'avvocato Guerrieri accetta di difendere in appello Fabio Paolicelli detto Raybàn, ex picchiatore fascista che al ritorno dalle vacanze in Montenegro viene incriminato per aver nascosto un gran quantitativo di droga nella sua macchina. Per non coinvolgere la moglie, in un primo momento l'uomo si dichiara colpevole e in primo grado viene condannato a 16 anni di carcere, nonostante l'intervento alla difesa di un avvocato romano, Corrado Macrì, che si era proposto alla moglie di Raybàn come difensore, sbucando quasi dal nulla. L'avvocato Guerrieri, porta avanti la difesa di Paolicelli, girando in bicicletta fra amori disperati, allenamenti di boxe, incontri di vecchie conoscenze, vecchi film e pizze solitarie nel suo studio.">>

Lettura piacevole e avvincente, avevo già letto l'anno scorso il primo dei casi dell'avvocato Guerrieri "Testimone inconsapevole" e mi era piaciuto, anche questo romanzo dello scrittore e magistrato Barese non mi ha deluso.

"Viaggio di nozze a Tehran": (Azadeh Moaveni - Newton Compton 2009).

Trama:
<<" Azadeh è iraniana ma ha solide radici occidentali: parte della sua famiglia vive in California, e lei dopo aver lasciato la sua patria, ha intrapreso la carriera giornalistica negli Stati Uniti. Ciononostante il ricordo del suo Paese è incancellabile, e sebbene ami quel senso di libertà e indipendenza che si respira tra le strade dell’Occidente, non riesce a soffocare la forte nostalgia che la lega all’Iran.. L’arrivo a Teheran è sconvolgente. Azadeh subisce immediatamente l’impatto con uno stile di vita e una cultura che lei non conosce e non ricorda. Ma l’aria di casa non tarda a travolgerla con il suo carico di vecchi sapori, antiche abitudini che riprendono vita, visi familiari ritrovati dopo lungo tempo. Si rimette in contatto con l’amica Nasrine, giornalista anche lei, e comincia a respirare l’atmosfera locale. L’Iran si svela così ai suoi occhi di donna e giornalista: un incontro di tradizioni e di culture, nel quale convivono etnie diverse e orientamenti politici e religiosi opposti. Accanto ai fondamentalisti ora al potere fioriscono ceti medi dinamici e colti, e la vita sociale è percorsa da contraddizioni e infinite contaminazioni tra modernità e tradizione. È nel mezzo di questo mondo che Azadeh apre il suo cuore e frequentando parenti e amici incontra Arash, giovane e brillante ingegnere deciso a portare la tecnologia open source, democratica e aperta, nella sua patria. Bastano poche parole e l’amore li travolge. Ma anche Arash ha vissuto a lungo in Occidente, e i due fanno fatica a conformarsi alle consuetudini iraniane riguardo alla sessualità e alla vita di coppia. Pur non essendo sposati, decidono di andare a vivere insieme, e quando Azadeh rimane incinta, i due capiscono che non possono più sfidare la clemenza del regime. Frequentano quindi un corso prematrimoniale e si sposano. Azadeh dà alla luce Hourmazd e si dedica con tutte le sue forze al nuovo ruolo di madre ma presto si rende conto che crescere un figlio in Iran è quanto mai impossibile...">>.

Urendo, pesante, sconclusionato e con continui flashback che non portano da nessuna parte.
Verso la fine si riprende un po' con qualche spunto interessante, ma a me non è piaciuto.

Dimenticavo: mi sono comprato un Panama che fa mooolto Gato Barbieri...!

Ciao