mercoledì 28 maggio 2008

Chi si riconosce in questa animazione può lasciare il proprio commento qui.
Fra cento anni nessuno di noi andrà più in bici!
Mario "canelada" Tosi

venerdì 23 maggio 2008

The naming of cats...

The Naming of Cats is a difficult matter,
It isn't just one of your holiday games;
You may think at first I'm as mad as a hatter,
When I tell you, a cat must have theree different names.
First of all, there's the name that the family use daily,
Such as Peter, Augustus, Alonzo or James,
Such as Victor or Jonathan, or George or Bill Bailey
All of them sensible everyday names.
There are fancier names if you think they sound sweeter,
Some for the gentlemen, some for the dames:
Such as Plato, Admetus, Electra, Demeter,
But all of them sensible everyday names.
But I tell you, a cat needs a name that's particular,
A name that's peculiar, and more dignified,
Else how can he keep up his tail perpendicular,
Or spread out his whiskers, or cherish his pride?
Of names of this kind, I can give you a quorum,
Such as Munkustrap, Quaxo, or Coricopat,
Such as Bombalurina, or else Jellylorum
Names that never belong to more than one cat.
But above and beyond there's still one name left over,
And that is the name that you never will guess;
The name that no human research can discover
But THE CAT HIMSELF KNOWS, and will never confess.
When you notice a cat in profound meditation,
The reason, I tell you, is always the same:
His mind is engaged in a rapt contemplation
Of the thought, of the thought, of the thought of his name:
His ineffable effable
Effanineffable
Deep and inscrutable singular Name.

(T.S. Eliot "Old Possum's Book of Practical Cats")

mercoledì 21 maggio 2008

Triathlon di Viverone - Foto

Ecco un paio di foto da Viverone. Queste immagini le ho scaricate dal sito del fotografo ufficiale (qui) della manifestazione e da vero "plumone" non le ho ancora acquistate, anche se viste così ne varrebbe veramente la pena.



L'espressione parla chiaro:" zio bel, mo cumela che non si apre questa benedetta cerniera della muta???".

Ah, per i calzini: intanto è grazie a questi calzini che ho trovato la mia foto in mezzo ad altre 300 tutte uguali (uomo nero con cuffia bianca che cammina con su molo con sfondo grigio), e poi me li ero tenuti per camminare nel fango della zona cambio, quando sono entrato in acqua per nuotare mi sono ricordato di averli ancora ai piedi... e vabbè teniamoli.


Eh qui non so proprio cosa dire...mi diverto così, che ci posso fare?

Però grazie a questa foto ho capito dove diavolo sono finiti i miei occhiali che non trovo più...devono essere ancora incastrati nel casco.

martedì 20 maggio 2008


"Per mangiare un tacchino, dobbiamo essere in due: io e il tacchino"

Gioacchino Rossini

lunedì 19 maggio 2008

Gigio reading


Campionati Italiani di Triathlon Doppio Olimpico - Viverone 18/05/2008


Domenica mattina come da copione piove a dirotto, zona cambio allestita in un parco/prato, perfetto per ripararsi dal sole.... che però non c'è. Quindi una risaia in piena regola con circa 700 biciclette appese alle transenne del resto è la zona.
Comincio a sistemare le mie cose (scarpe, bici ecc.), tutto per ben benino e intanto continua a piovere. Mi metto subito la muta per evitare di congelarmi, sono le 8 del mattino.
Mi avvicino con calma e con modi più da "umarell" in cerca di un lavoro pubblico da commentare che da triathleta incazzato e ansioso di gareggiare.
Alle 9.05 precise, si parte.
Acqua con temperatura buona, ma torbidissima e puzzolentissima.
Mi aspettavo anche di essere affiancato da qualche nutria o castoro durante la frazione, ma niente.
Unica batteria: 700 persone = botte da orbi.

Giro da 3km: inizialmente si sa c'è un po' di tonnara e poi basta prendere il proprio ritmo.
Non è questo il caso, appena sentivo che andavo bene e nuotavo fluido arrivava sempre qualcuno a nuotarmi sulla schiena o a taliarmi la strada. Vabbè dai, la gara è ancora lunga.
Non contentissimo della mia prova di nuoto esco dall'acuqa in 56 minuti forse qualche secondo di meno. Cammino pian pianino verso la zona cambio e mi metto a cercare la mia bici, con una calma che non ho neanche quando vado alla Feltrinelli a perdere tempo la domenica pomeriggio, il tempo segnato in T1 ne è la prova.
Ovviamente la risaia dal fondo fangoso sui piedi nudi ha un fascino alla Woodstock che mi ha sempre "incuriosito", peccato che non ci fossero nè Sly & The Family Stone, nè Jimi Hendrix nè tutti gli altri...

Mi cambio, prendo la mia Look e parto.
I primi 10km li pedalo tranquilli, mangio una barretta e poi da dietro mi arriva Andrea "ActionMan" Balderi che mi urla:" Giovanni vuoi pedalare che non stai facendo un caxxo di fatica?".
E allora via, mi stendo sulle prolunghe e comincio a pestare. E sotto l'acqua pedalo bene.
Risultato ho fatto il tempone (almeno per i miei canoni).

T2 solita calma con sosta pipì di fianco alla bici.
Smette di piovere.
Corsa: cerco di correre a sentimento pensando che la prossima volta che farò un triathlon i km di corsa saranno 42 e non 20 quindi passo allegro, ma non alla morte. Sensazioni molto buone.
"Piacevole sorpresa" il percorso non è affatto pianeggiante, ma va bene lo stesso.
Chiudo bene, contento e fisicamente a posto.
E anche questo allenamento in vista del "bersaglio grosso del prossimo" 13 luglio è fatto!

Note tristi.
Per il discorso scia in bici è stato veramente una tristezza.
Ho visto dei grupponi di 60 persone con gente in coda che praticamente non pedalava.
Peccato però perchè alla fine queste cose rovinano sempre l'atmosfera finale. Che al mondo ci fossero i furbi non è una novità e sarebbe stato ingenuo e forse utopistico pensare di non vedere nessuno ciucciare la ruota, ma la delusione maggiore è stata sapere che qualcuno alla fine lo conosci ed è tuo amico. Peccato.

mercoledì 14 maggio 2008

Viverone previsioni Meteo

Qualcosa mi dice che potrebbe finire così...

martedì 13 maggio 2008

Approaching Viverone



Domenica prossima 18 maggio sarò a Viverone (Biella) per i campionati italiani di triathlon su distanza doppio olimpico che prevedono: 3km di nuoto, 80km di bici e 20km di corsa. Passaggio quasi obbligatorio in vista dell'Ironman di Klagenfurt.

Dopo un giro di telefonate alla ricerca di una camera dove dormire tra sabato e domenica il brillante amico triathleta Giona mi propone il fantastico Ristorante-Albergo-Pizzeria Aquila Nera a Ivrea.
Le prime parole dall'altra parte del telefono sono state:
" non ti formalizzi vero sullo stile un po' come dire... retrò-futurista dell'albergo...".
Ebbene adesso siamo abili e arruolati, sabato ci insedieremo nel nostro nido (è proprio il caso di dirlo) e domenica mattina saremo pronti al via.

lunedì 12 maggio 2008

giovedì 8 maggio 2008

L'ortica

Predilige luoghi umidi e ricchi di azoto meglio se ombrosi. Foglie grandi ovate e opposte, lanceolate seghettate e acuminate. I fiori femminili sono raccolti in spighe lunghe e pendenti e sono verdi mentre i fiori maschili sono riuniti in spighe erette.
Fiorisce da maggio a ottobre.

Foglie e fusti sono ricoperti da tricomi (peli) contenenti una sostanza urticante. Quando si sfiora la pianta l'apice dei peli si rompe e ne fuoriesce un liquido irritante formato principalmente da acetilcolina, istamina, serotonina e probabilmente acido formico.

Può essere usata come alimento ed è voce comune che i germogli siano ottimi nei risotti o nei minestroni ma anche nelle frittate. Contiene vitamina C, azoto e ferro. Utilizzata come pianta medicinale anche dai Greci con proprietà antidiarroiche, diuretiche, cardiotoniche e antianemiche. Nel medioevo veniva utilizzata fresca per curare gotta e reumatismi con il veleno dei suoi aculei. Sempre nel medioevo veniva battuta e sfibrata per essere usata per tessere stoffe simili alla canapa o al lino.

Ma perché tutta questa tiritera sull'ortica?
E si che volevo scrivere qualcosa sull’allenamento di corsa di ieri sera…

Eppure un legame tra le due cose c’è!
Eh si, è proprio vero che certi allenamenti lasciano il segno…


mercoledì 7 maggio 2008

Giro delle Mura Estensi - 1° Maggio


Ero sicuro di aver sentito “click” dalla magica e infallibile macchina fotografica di Ale Grandini, ma non trovavo dove fosse pubblicata.

Andiamo con ordine.

È il primo maggio, fuori c'è un bel sole e come da 35 anni ormai a questa parte si corre il “Giro delle Mura Estensi – Trofeo Pizzeria Pippo”.

Mi sveglio comodamente alle 8:15 e mi dico:”…mah boh, mumble mumble chissà a che ora parte la corsa…”.
Chiara mi guarda con aria…beh, meglio non dirlo.

Butto l’occhio al cellulare e trovo un sms di mio fratello Giorgio, che mi pone la stessa domanda. Ok, non chiederò a lui… Nel frattempo vado a zonzo per la cucina ingurgitando una banana, uno yogurt, un po’ di pane e bevendo un caffè.

Ma chi se non l’onnipresente e onnisciente Bigo può essere a conoscenza di questa preziosa informazione?

ALLARME: la corsa parte alle ore 9:30.

Bene, mi cambio al volo e parto con la bici in direzione Ippodromo.
Arrivo un bel po’ trafelato, lego la bici a un cancello, pago i 5 euro di iscrizione, mi metto in abbigliamento da podista e mi dirigo verso la zona di partenza. Come mi accodo, BUM, lo sparo di inizio gara.

Mescolato alla mandria in movimento che alza un bel polverone durante il primo giro dell’ippodromo le “carrambate” non si contano più: Couch Crive, Govobay, KK, i VIPs Yoga del Corriferrara, e infine anche Bigo.

I primi 3km li uso da riscaldamento non avendolo potuto fare prima. E come se non bastasse la colazione “maratona style” non è che l’ho proprio mandata giù del tutto. Pian pianino aumento il ritmo, mi sento bene. Arrivo all’ippodromo con una buona progressione e chiudo con sensazioni positive del tutto inaspettate.

Terminata la gara ne approfitto per fare una decina di minuti di defaticamento, cosi pian pianino vado incontro a Giorgio. Facciamo quasi un chilometro insieme e click eccola qua…


martedì 6 maggio 2008

Nuove presenze si aggirano per casa

Frattanto i pesci
dai quali discendiamo tutti
assistettero curiosi
al dramma collettivo
di questo mondo
che a loro indubbiamente
doveva sembrar cattivo
e cominciarono a pensare
nel loro grande mare
com'è profondo il mare
nel loro grande mare
com'è profondo il mare

E' chiaro
che il pensiero dà fastidio
anche se chi pensa
è muto come un pesce
anzi un pesce
e come pesce è difficile da bloccare
perchè lo protegge il mare
com'è profondo il mare

Certo Chi comanda
non è disposto a fare distinzioni poetiche
il pensiero come l'oceano
non lo puoi bloccare
non lo puoi recintare


Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare.

(Lucio Dalla - 1977)

lunedì 5 maggio 2008

Biscotti speziati tedeschi

Dal libro di ricette di Chiara...
  • 300 gr. di farina;
  • 180 gr. di miele;
  • 100 gr. di burro;
  • 3 cucchiai di zucchero di canna;
  • 100 gr. di mandorle tritate;
  • 1 tuorlo;
  • 1 bustina di lievito;
  • 1 cucchiaino colmo di spezie miste in polvere (cannella, cardamomo, chiodi di garofano...);
  • buccia di limone grattugiata.

Preparazione:

sciogliere a fuoco bassissimo il burro con il miele e lo zucchero di canna. Lasciare intiepidire il composto, quindi unirvi la farina, il tuorlo, le mandorle, le spezie, la buccia di limone e per ultimo il lievito.
Formare una palla, avvolgerla con pellicola per alimenti e porla in frigorifero per mezz’ora. Quindi stenderla in uno spessore di circa mezzo centimetro, ritagliarvi i biscotti e cuocerli in forno preriscaldato a 180° per circa 15 minuti o comunque finchè avranno assunto un colore dorato.

GF: Giro di Romagna


Secondo appuntamento per il sottoscritto al Circuito Romagnolo, questa volta si parte da Lugo(RA).
Il cielo mattutino è incerto e la temperatura è nettamente più bassa dei giorni precedenti.
Fortunatamente questa volta sono dotato dei fantastici “manicotti” con tanto di marchio della squadra.

La partenza è affollatissima e l’atmosfera è come solito molto allegra e festosa, eccezione fatta per qualche ciclista esaltato che non manca di manifestare la sua idiozia (qualcuno capirà...).

Il gruppo del CUS resta compatto per i primi 50km (primo ristoro) poi ci dividiamo da subito, chi per il percorso corto (88km) chi per il medio (138km), sul “bersaglio grosso” che prevede il giro completo (170km) restiamo in tre: Mole, Simo ed io.



Arrivati a Palazzuolo sul Senio la strada sale per una decina di chilometri fino ad arrivare in cima al Monte Sambuca: qui la salita in dettaglio.

Salita al Monte Sambuca

Secondo ristoro per noi e giù in discesa. Nel frattempo il cielo si è schiarito grazie a un simpaticissimo Eolo (Dio del vento) che nel piattone finale si farà sentire. Dopo un ultimo rifornimento sul monte Collina ci aggreghiamo a un folto gruppo col quale arriviamo spediti a Lugo.

All’arrivo super pranzo a base di pasta, piadina con salsiccia e dei magnifici dolcetti con marmellata, alchermes e zucchero.

5 Maggio


Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,


muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.


Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:



vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.



Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.


Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.


La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;


tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.


Ei si nomò: due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.

E sparve, e i dì nell'ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.


Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;


tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri

narrar se stesso imprese,
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!


Oh quante volte, al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!


E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.

Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;


e l'avviò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.


Bella Immortal! benefica
Fede ai trionfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.


Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:

il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.