martedì 30 dicembre 2008

Grazie a tutti!!!

Grazie a tutti coloro che durante questo anno hanno letto e commentato il blog.


Auguri per un buon fine 2008 e un buon inizio 2009.

Ciao,
g.

giovedì 18 dicembre 2008

Si torna indietro

Alle 2.45 a.m. ora locale prendo l'aereo per tornare in Italia. Inutile ripetere la foto con il percorso: è il medesimo.
Alla fine direi che il bilancio è più che positivo. Professionalmente posso dirmi soddisfatto al 99%. E anche questa è andata.
La permanenza nella capitale iraniana è sempre interessante, ho un sacco di belle cose da raccontare per chi vorrà ascoltarle, ma al momento sono troppo stanco per andare oltre, magari un'altra volta.

martedì 16 dicembre 2008

In viaggio


Dopo un viaggio piuttosto movimentato per via di un tempo non troppo clemente sull'Azerbaijan eccomi a scrivere dalla mia camera d'albergo a Tehran.



Partito ieri mattina alle 9 da Piacenza arrivo a Malpensa in orario, e sbrigate le solite pratiche di check-in e imbarco salgo a bordo dell'airbus della AZL, direzione Baku (capitale dell'Azerbaijan) dove sbarco dopo circa 5h30min di volo.

Citando brevemente Wikipedia:
Con ogni probabilità il nome Baku deriva dagli antichi nomi persiani della città: Badu-kube, che significa "città dove soffia il vento".

Le sopracitate origini del nome non sono state tradite, infatti nella citta azzera ad aspettarmi c'è un bel vento teso con fiocconi di neve che scendono alla grande.
Per rendere l'idea dell'atterraggio, rimando coloro che l'hanno visto (a chi manca c'è sempre youtube) alla scena dell'albatross che trasporta i due topolini Bianca e Bernie dentro una scatoletta di sardine legata sulla schiena nel film della Disney "Le avventure di Bianca & Bernie"...


Purtroppo il maltempo ritarda la partenza alla volta di Tehran di poco più di un'ora.

Arrivo finalmente nella capitale Iraniana poco dopo la mezzanotte (ora locale). Tutto ok!

Per finire vorrei ringraziare Bellabigo e Pol per la favolosa corsetta (di soli 20km) di domenica mattina. Ho fatto una fatica bestia per via del mio scarso stato di forma, ma mi sono divertito un sacco ed è stato veramente un piacere. Un saluto anche ad Actionman incrociato durante il percorso.

g.

P.S.

A breve posterò (appena Phil mi manda le foto) il resoconto di sabato sera dove una strana congiunzione astrale ha fatto voluto che dopo quasi 9 anni, tutti e dico TUTTI gli ZBRA-3 si reincontrassero. SPETTACOLO!!!!!!!!!

mercoledì 10 dicembre 2008

Nicola Piovani a Fiorenzuola d'Arda



Sabato 6 dicembre al teatro G. Verdi di Fiorenzuola con il concerto di Nicola Piovani è stata inaugurata la stagione 2008/2009.

Il pianista e compositore romano ha presentato le sue musiche esibendole supportato da un quintetto così composto:
  • Nicola Piovani, pianoforte;
  • Marina Cesari, sax e clarino;
  • Pasquale Filastò, violoncello e chitarra;
  • Gianluca Pallocca, contrabbasso;
  • Cristian Marini, batteria / percussioni / fisarmonica.
Il “Concerto in quintetto” propone brani scritti per il cinema, per il teatro, per concerto, appositamente rivisitati, riarrangiati da Nicola Piovani in versione da piccolo gruppo di solisti.

Repertorio di facilissimo ascolto e molto piacevole; si passa dalle canzoni scritte per Fabrizio de Andrè, alle celebri colonne sonore di La vita è bella, La stanza del figlio, Caro diario, Pinocchio, La tigre e la neve, In nome del popolo sovrano, Ginger e Fred, La voce della luna.

giovedì 4 dicembre 2008

E se si dice corsa in salita, corsa in salita sia...

Ohhh ieri sera spettacolare allenamento in quel di Castell'Arquato, bellissimo borgo medioevale e città d'arte della provincia di Piacenza.
E su e giù per queste stradine magnifiche (ocio ai ciotoli però) in una atmosfera mistica con un filino di nebbia, roba da ridere per un ferrarese (ovvio) però molto suggestiva. Dopo una ventina di minuti di riscaldamento nella parte bassa del paese cominciano i miei ripetuti tour sulla rocca che nel lontano 1985 fece da scenario al film (udite udite) Lady Hawk.



Dopo il riscaldamento quaranta minuti di corsa un po' più impegnata: spingere in in salita e rilassarsi in discesa per un totale di 250 metri di dislivello, e per finire altri dieci minuti di corsa in piano.

Bello bello, mi sono massacrato gambe e piedi ma mi sono goduto un casino. Sarà la misticità del luogo, boh chi lo sa...

mercoledì 3 dicembre 2008

Il blog fa la muffa...


Come giustamente mi fanno notare il blog fa la muffa e quindi ecco un breve aggiornamento.
Sono guarito e da ieri sera sono tornato in trip corsa/bici/nuoto (sai che fantasia)...
Una bella corsetta con il gruppo dei podisti del Tre Mori Running.
Chissà quanto e se dura, boh speriamo.

Intanto piazzo una bella foto della serie "l'angolo dei ricordi":


govotones #77 - in alto a destra

Correva l'anno 2003, torneo triangolare a Cavalese (TN) per un grandioso week end tutto a base di hockey, bastonate, birra e salsiccia. Se non ricordo male siamo stati eliminati al primo turno o forse ne abbiamo vinta una (mah dubito). Non importa ci siamo divertiti un casino. E' stata l'ultima volta che ho indossato casco e pettorina.

venerdì 14 novembre 2008

Sala prove - Filoteno

Vorrei segnalare la sala prove realizzata con sapienza e sacrificio da Filoteno.


Per maggiori dettagli e/o informazioni trovate tutto qui.
Sicuramente vi posso garantire serietà e disponibilità.

Con Filo di note se ne sono suonate tante in passato (do you remember ZBRA-3 period?), e chissà se in fututo poi ci si rincontra?

mercoledì 5 novembre 2008

Per un sacco di patate, Come un sacco di patate

Ieri sera dopo una "piacevole" sgambata sotto l'acqua (ma tanta eh) lungo la pista ciclabile per Francolino (ah le scarpe mi piacciono), arrivo a casa e mi viene la "bella" idea di portare in garage un sacco di patate da 20kg che avevo nel baule della mia auto.


Entro in casa e comincio a scendere i primi gradini che portano verso il basso, anzi come dicono nel piacentino "giu da basso" (mah...), quand'ecco che al terzo gradino perdo totalmente aderenza e... volo letteralmente in aria. Immaginate una qualsiasi scena di un film con Paolo Villaggio, o con Renato Pozzetto: ecco, identica! Atterro sui gradini di marmo di schiena con relativo sacco di patate a fianco, facendo un botto enorme tant'è che in men che non si dica sono circondato da morosa e vicini di casa totalmente terrorizzati che mi chiedono come sto.

L'immagine offerta al pubblico doveva essere più o meno simile a questa:

Un male, ma un male che non vi dico.

martedì 4 novembre 2008

Ma di che marca sono ???

La risposta è non lo so, ma le ho viste in uno stand all'arrivo della Cortina-Dobbiaco (post) e mi hanno preso bene da subito. Adesso non mi resta solo che macinare un po' di chilometri, e poi vi farò sapere.



Tutte le informazioni tecniche le trovate qui.

Le ho prese da koala-sport, 10 e lode il voto per professionalità ed efficienza.

lunedì 3 novembre 2008

E' tempo di Cross, e non solo

Da tempo non scrivo sul blog, e quale migliore occasione se non una bella passeggiata "so e zo" per l'argine?
Ebbene si, ieri mattina anzichè fare il solito avanti e indietro per la mura, decido insieme all'inseparabile/incommensurabile/immancabile/inimitabile/invisibile/dirigibile Baigon di recarmi a Ro(Ferrarese) per il primo Cross del circuito UISP della provincia. Intanto comunico subito che Ro è il paese natale di Vittorio Sgarbi (intant). La sera prima presso la Trattoria Cortevecchia abbiamo fatto il "tutto load" in vista della distanza impegnativa dell'indomani.


Ecco il menù:
- gnochetti tricolore;
- grigliata di carne mista;
- piatto di porchetta;
- erbette (no quelle le hanno mangiate le donne);
- una damigiana di cabernet (che l'oste con spiccato accento Veneto ha pronunciato "dami -iana"); - zuppa inglese;
- ciambella con crema;
- una pinta di Ron.

Come poi ci verrà fatto notare da Giancarlo: per le distanze corte questa scuola di pensiero non va affatto bene, vabbè.



Arriviamo e facciamo un breve riscaldamento.

"Ahh come mi piacciono queste gare che partono ad un orario decente".



Ai blocchi di partenza la tensione è alta... e la partecipazione è anagraficamente variopinta...




Poi vabbè, abbiamo corso sbuff sbuff, tic tac etc. (solito) ed è finita bene, mano nella mano come da promessa.

Ecco i prossimi appuntamenti:








Si ricomincia.
Un sentito ringraziamento a ChiaraG per il servizio fotografico, impeccabile come sempre.

mercoledì 22 ottobre 2008

Il Deserto dei Tartari - Dino Buzzati

Questo libro mi è stato gentilmente prestato da Stefano, che durante una chiacchierata davanti alla macchinetta del caffè ha fatto riferimento alla "Fortezza Bastiani", ma non trovando una mia pronta risposta mi ha chiesto "ma come non hai letto Il deserto dei Tartari?".
E così la mattina seguente sulla mia scrivania c'era il romanzo di Dino Buzzati.
Il libro è davvero bellissimo e sale immediatamente in vetta alla mia classifica personale, diciamo almeno sul podio. La scrittura magistrale dell'autore bellunese porta inspiegabilmente il lettore a divorare una pagina dopo l'altra, quasi non accorgendosi del tempo che passa... esattamente come accade al protagonista del racconto.

Aggiungo solo il commento (che è assolutamente perfetto) di una mia amica:
"forse questo libro piace a tutti, perchè tutti un po' si rivedono in questo libro".

La trama:

Giovanni Drogo, che arriva alla Fortezza convinto di ripartirne subito, si trova avvinto, immediatamente, dalla sua malia: è sicuro di sé, sa di avere tutta la vita davanti, di poterne disporre a suo piacimento, aspettando la grande occasione. Avverte subito, tuttavia, una contraddizione ragione/cuore: la prima gli fa desiderare di andar via, convincendolo che nulla di buono verrà da quel confine, il secondo continuerà a presentire, fino alla fine, «cose fatali». Così Giovanni si adatta alla vita della Fortezza, consegnando nelle mani della Disciplina militare, sempre uguale, sempre regolare, la propria esistenza. Trascorreranno quindici anni prima che egli inizi a rendersi conto che il tempo è fuggito, prima che riesca ad individuare, a ritroso, perfino l'attimo esatto in cui la giovinezza gli è sfuggita di mano: «la prima sera che fece le scale a un gradino per volta».
Da quel momento tutto diviene troppo veloce, per giungere alla fine di tutto, all'amara constatazione che la vita stessa sia stata «una specie di scherzo»: mentre, infatti, i tartari, tanto attesi, attaccano davvero, Giovanni Drogo, minato da una grave malattia, è costretto a lasciare la Fortezza per andare a morire, da solo, in un'anonima stanza di locanda, in città. Ma non è nella disperazione che muore : superata, infatti, la rabbia, la delusione, la tentazione di rinnegare tutta la sua vita, egli si convincerà che la Missione Suprema è proprio quella che sta affrontando: la morte «esiliato fra ignota gente», solo ed abbandonato.

mercoledì 15 ottobre 2008

Sondaggione #2

Come potete notare alla vostra sinistra è stato inserito un nuovo sondaggione.
Questa volta sono consentite le risposte multiple.
Ricordo che nel sondaggione precedente la decisione presa è stata diametralmente opposta a quanto suggerito dai votanti, ma voi votate, votate ugualmente fiduciosi.
Si chiude alle ore 15 del prossimo lunedì 20 ottobre, il voto è anonimo.
ciaooo

lunedì 13 ottobre 2008

Pranzo CUS 12 ottobre

Questo post scrivetelo voi con i vostri commenti, io aggiungo solo due parole.
Una bellissima domenica di ottobre nella magnifica cornice del CUS, la NOSTRA nazionale di
triathlon organizza un pranzo stre-pi-to-so all'insegna del fat-carbo-alcool-sugar-load. Ottima compagnia, ottimo tutto.







giovedì 9 ottobre 2008

3 is the magic number

Circa una decina di giorni fa, ricevo una telefonata da signorina tanto gentile che mi propone di cambiare il telefonino a costo zero. Ma benissimo dico io, il mio piano telefonico prevedeva l'uso del Nokia 6680 (il vecchio telefono) per due anni dopodichè me lo avrebbero cambiato. Bene bene (e chi se lo ricordava più). Ok, mi propongono un fantastico HTC Diamond: uno smart phone tuttofare tuttotecnologico, tuttoditutto insomma tutto tranne che vicino a me... e vabbè. In più per i primi sei mesi ogni mia ricarica sarebbe valsa il doppio dell'importo ricaricato (cercate di memorizzare bene quest'ultima mia frase).

Il telefono mi arriva nel giro di pochi giorni, in una confezione molto bella, e devo dire che anche l'oggetto è veramente carino. Per un motivo e per un altro purtroppo però non riesco ad usufruirne subito quindi lo lascio "decantare" nella suo bellissimo involucro piramidale che ispira tanto lusso e curiosità verso il contenuto. Ieri in serata mi decido che è arrivato il momento di scartare l'oggeto del desiderio e cominciare ad usufruire di questo prodigio della tecnologia.

Wow è veramente bello, trasferisco la rubrica telefonica, le foto, gli mp3, imposto l'account per l'invio e la ricezione delle email, ecc.
Toh,c'è anche youtube... "spetta che provo". Daaaaii funziona, vediamo un po': cerca "Wayne Shorter"... si sente e si vede.
Beep! Veh un messaggio: "3 siamo spiacenti ma il suo credito è insufficiente, si prega di effettuare una nuova ricarica".

Ah però...!

Avevo ricaricato il telefono appena un paio di giorni fa...

Morale: stamattina ho effettuato la nuova ricarica. Ecco il famoso 2xricarica da dove saltava fuori.
Adesso ho capito perchè "3 is the magic number"...!

venerdì 3 ottobre 2008

Finalmente "la bortellina"

Reduce dalla cena dello scorso mercoledì(01/10) presso la "Trattoria dell'Angelo" scrivo a proposito della celebre "BURTLEINA".

Molto diffusa in tutto il piacentino ed in particolare nelle feste di paese, la burtleina va degustata con parsimonia, non essendo esattamente una piatto che rientra tra quelli cosidetti “di sana alimentazione” (mi ci sono volute circa 48 ore per recuperare).

In rete ho trovato due versioni di questo tipico piatto piacentino:

Versione 1:
  • 1 chilo di farina;
  • 100 grammi di strutto;
  • 20 grammi di lievito;
  • sale;

Versione 2 (della Giuliana):

  • farina;
  • uova (uno ogni 4-5 cucchiai di farina);
  • latte abbondante;
  • sale .

Indipendentemente dalla versione il finale è sempre lo stesso: la frittura nello strutto.

Va consumata calda accompagnata con salumi tipici della zona (coppa, goletta, salame) e formaggi (stracchino (i.e. gorgonzola) in primis). Immancabile il gutturnio.

lunedì 29 settembre 2008

Ecologia e improvvisazione?


Sabato 27 settembre presso l’auditorium del Centro Culturale Candiani a Mestre ho partecipato al masterclass di Pietro Tonolo, personaggio tanto interessante quanto singolare. Uno dei migliori in circolazione.
Prendendo spunto da un tema attuale come quello dell’ecologia, Pietro ha voluto trasferire i concetti di spreco, riciclaggio e ottimizzazione delle risorse a quello che è il mondo della musica e nel caso particolare del jazz. Questa introduzione e questa impronta che l’artista ha voluto dare alla seduta devo dire che ha quantomeno spiazzato tutti(pochi per la verità) i partecipanti.

Il primo input fornito è stato il ribaltamento del concetto di rapporto fra musica e silenzio. Se infatti si può pensare alla musica come un “riempimento” (passatemi il termine) del silenzio e del vuoto, in mondo dove tutto è a protata di mano, tutto è sempre tanto, troppo, troppe note, virtuosismi, ritmi e via discorrendo il silenzio può essere veramente inteso come riempimento della musica. L’esempio su un brano di Ahmad Jamal dove il tema viene sovente interrotto proprio laddove l’ascoltatore si aspetta il chiudersi o l'apice di una frase. In questo modo si viene inevitabilmente portati ad un'attenzione e ad un coinvolgimento maggiore nello svolgersi del brano.

Suonare poco, oppure suonare con poco…
“provate a suonarmi qualcosa con quattro note…”

Si avrà così maggiore coerenza in quello che si fa, un maggiore sviluppo ritmico, una ricerca compositiva più accurata e soprattutto ci si libera degli automatismi delle dita.

Finita questa prima parte, cercando di rimanere in tema “ecologico” su come poter far stare anche il due nel tre o il tre nel due (sono sicuro che anche se è contorto qualcuno capirà) siamo stati messi di fronte a qualche piccolo esempio di poliritmia… e qui sono stati dolori.
La seconda metà del seminario, ha toccato temi (che personalmente trovo davvero affascinanti) su come si può arrivare ad assimilare un brano…
“notate bene assimilare quasi a livello fisico, non memorizzare”.
Stati mentali, alfa, beta, gamma etc. e come arriva a funzionare il cervello in questi frangenti.

Purtroppo diverse domande sono rimaste appese al loro punto interrogativo e senza risposta. Questo ha suscitato fra i più curiosi un po’ di malcontento.

Alla fine siamo stati congedati con un:
“suonate qualcosa di bello: sempre. Anche solo una scala cromatica, ma che sia bella!”

Ringrazio Federico Arcudi per aver organizzato questo evento: “Grazie Man!”.

In questa occasione ho conosciuto anche Frank “big sound” Ranieri e Fabio, ciaoooooooo!

venerdì 19 settembre 2008

I sette principi del Bushido


義, Gi: Onestà e Giustizia
Sii scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri, credi nella giustizia che proviene non dalle altre persone ma da te stesso. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell'onestà e della giustizia. Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

勇, Yu: Eroico Coraggio
Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire, nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L'eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.

仁, Jin: Compassione
L'intenso addestramento rende il samurai svelto e forte. È diverso dagli altri, egli acquisisce un potere che deve essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie ogni opportunità di essere d'aiuto ai propri simili e se l'opportunità non si presenta egli fa di tutto per trovarne una.

礼, Rei: Gentile Cortesia
I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia ma anche per come interagisce con gli altri uomini.

誠, Makoto o 信, Shin: Completa Sincerità
Quando un Samurai esprime l'intenzione di compiere un'azione, questa è praticamente già compiuta, nulla gli impedirà di portare a termine l'intenzione espressa. Egli non ha bisogno né di "dare la parola" né di promettere. Parlare e agire sono la medesima cosa.

名誉, Meiyo: Onore
Vi è un solo giudice dell'onore del Samurai: lui stesso. Le decisioni che prendi e le azioni che ne conseguono sono un riflesso di ciò che sei in realtà. Non puoi nasconderti da te stesso.

忠義, Chugi: Dovere e Lealtà
Per il Samurai compiere un'azione o esprimere qualcosa equivale a diventarne proprietario. Egli ne assume la piena responsabilità, anche per ciò che ne consegue. Il Samurai è immensamente leale verso coloro di cui si prende cura. Egli resta fieramente fedele a coloro di cui è responsabile.

martedì 16 settembre 2008

Ciao Mr. Gig in the Sky


Era il 17 settembre del 1994 quando insieme a Ferruccio detto "Petru" andai a vedere lo storico gruppo britannico a Modena in quello che è stata la loro ultima data in Italia nonchè la loro ultima tournee. Ricordo una giornata memorabile e vissuta alla "grande". Partiti presto alla mattina, qualche panino nello zaino e sicuramente alcune birre calde e di pessima qualità e tante sigarette. Eravamo riusciti a metterci quasi a ridosso del palco, in un'ottima posizione. Fu uno di quei concerti che non si dimentica nella vita, uno dei grandi eventi.

"...La tanto sospirata reunion dei Pink Floyd non potrà esserci mai. Ieri mattina la famiglia ha annunciato la scomparsa la notte scorsa, nella propria abitazione e «dopo una breve lotta contro il cancro», di Richard Wright, il sessantacinquenne tastierista dell'amatissima, leggendaria band britannica da anni divisa da conflitti di Ego: da una parte, solo e altero, sta Roger Waters autore di tutti gli anni migliori della maturità del gruppo; dall'altra, proprietari del nome, David Gilmour il raffinato, magnifico chitarrista, Nick Mason il batterista e biografo del gruppo, e appunto Richard Wright, personaggio di carattere appartato, pianista un po' soffocato dalle enormi personalità che lo circondavano, ma parte importante in almeno «The Dark Side of the Moon», per il quale scrisse «The Great Gig in the Sky» e «Us and Them»; era assai attivo negli impasti vocali.

Wright era membro fondatore dei Pink Floyd, parte di quel gruppetto che (Barrett a parte) studiava nel 1964 architettura alla London's Regent Street Polytechnic School; con i compagni, aveva partecipato ai progetti Sigma 6 e The Architectural Abdabs nell'anno successivo. Si sa che fu poi il nuovo venuto Syd Barrett a coniare il nome Pink Floyd, ispirandosi ai due numi tutelari Pink Anderson e Floyd Council, e ad imprimere la svolta psichedelica nel giro di un paio d'anni.


Come si vede, il nome di Wright finisce per accompagnare le peripezie della celeberrima formazione. Egli tornò nei Pink dopo che Waters se n'era andato, chiamato come collaboratore dagli altri per «A momentary Lapse of Reason»; e tornò membro effettivo solo per la lavorazione di «The Division Bell»: è noto che non sono questi dischi, dal divorzio di Waters in poi, che continueranno a brillare nella storia della band. Wright è stato pure autore solista, con alcuni album: il primo, "Wet Dream", uscì nel '78, proprio durante i primi screzi con Waters....

Tante azioni legali per il possesso del nome, e odi definitivi, si stemperarono verso l'inizio del secolo con l'incontro casuale dei tre Pink con il bassista, durante una passeggiata sulla spiaggia a Moustique: e nel luglio del 2005, per il Live 8, ci fu quel piccolo, delizioso e indimenticabile cameo dei quattro sulla scena di Hyde Park. In tutti questi ultimi anni, Wright ha continuato ad accompagnare Gilmour nei suoi concerti solisti. Da tempo, i diplomatici del rock erano al lavoro per ricucire la possibilità di una riunione piena dei componenti. Sembrava quasi fatta. Ma ora Wright ha scompigliato lui, con la sua improvvisa partenza, le regole del gioco. ..."

giovedì 11 settembre 2008

Giro di Vento di Andrea De Carlo


E' il primo romanzo di Andrea De Carlo che leggo e personalmente l'ho trovato molto ben scritto e di rapida lettura. A tratti reale e a tratti grottesco il racconto descrive due realtà molto diverse che si trovano a dover convivere forzatamente per un week end e finiscono inevitabilmente a confrontarsi e a sostenere l'uno contro l'altro i propri stili di vita, le proprie idee e i proprio principi.

La trama:
Due uomini e due donne, professionisti di successo e amici di vecchia data, partono da Milano un venerdì pomeriggio insieme a un agente immobiliare, per visitare in Italia centrale alcune case di campagna che vogliono comprare e ristrutturare. Ma quando sono quasi arrivati a destinazione si perdono in una zona isolata di colline boscose, e la macchina su cui viaggiano finisce in un fosso. A peggiorare le cose, i loro telefoni cellulari non hanno copertura, sta calando la notte e comincia a piovere. Dopo avere vagato al buio con crescente angoscia, i cinque scorgono le luci di una casa abitata. Qui vengono accolti e rifocillati, ma i loro ospiti sono i superstiti di una comunità autosufficiente che ha tagliato ogni legame con il mondo. Poi gli amici fanno una seconda scoperta sconcertante: la casa in cui si trovano fa parte del nucleo rustico che volevano comprare, e che è stato occupato abusivamente dagli attuali abitanti. Il conflitto che nasce inevitabilmente tra i due gruppi si accentua il giorno dopo, quando una serie di incidenti impedisce ai cittadini di andarsene. La breve convivenza forzata di persone tanto diverse ha l’effetto di incrinare legami, demolire sicurezze, mettere in discussione ogni scelta e convinzione personale, in un crescendo di tensione a cui nessuno riesce più a sottrarsi. Di capitolo in capitolo il punto di vista si sposta quasi impercettibilmente da uno all’altro dei cinque protagonisti, in un’alternanza di registri ironici e drammatici che seguono il filo di una trama tesa. Giro di Vento parla in modo estremamente diretto, a tratti spietato e a tratti commosso, di come siamo noi oggi: delle nostre aspirazioni e contraddizioni, dei nostri rapporti d’amicizia e d’amore, delle nostre manie, delle nostre paure, dei nostri sogni.

mercoledì 10 settembre 2008

Curiosi


Per i più curiosi e, aggiungo io, anche "perniciosi", che continuano a chiedermi:
"ma lunedì pomeriggio dov'eri, perchè non c'eri, come mai fino a Torino etc.".

Sappiate che "NO", non sono andato a fare un colloquio alla FIAT (eh magari), diciamo che un indizio (facile facile) sul motivo del mio pomeriggio piacevolmente trascorso nel "salotto d'Italia" potete trovarlo qui.


martedì 9 settembre 2008

Buon Compleanno Chiara!!!

Torino: che gente e che città

Ieri pomeriggio (08/09/2008) ero a Torino per motivi che magari racconterò in seguito.

Nel tardo pomeriggio con un velocissimo giro di telefonate mi incontro nientepopòdimenoche con DESE.

Adesso non occorre che stia a dire le solite cose tipo: amico di vecchia data, compagno di mille avventure ecc.
Dese, è Dese (punto).
Salgo sulla sua Fiat Bravo nuova fiammante a pomeriggio ormai finito, e ci dirigiamo verso il centro del capoluogo piemontese.

Però, penso tra me e me: che bella città, che bei viali alberati, che ordine, che poco traffico. Come mai? Mi aspettavo tutt’altro e invece…


Breve passeggiata per le principali piazze del centro storico e infine ci sediamo nel più lussuoso caffè di piazza San Carlo per un aperitivo. Arrivano le nove di sera che nemmeno ce ne accorgiamo, peccato devo rientrare alla base.


Grazie Enrico, ciao alla prossima.
g.

martedì 2 settembre 2008

Festa dell'Anatra

Ricomincia da ieri sera la mia personale tournee alle sagre della provincia di Piacenza.
Primo appuntamento ieri alla festa dell'anatra a Rezzano.
Umidità da vendere e classica orchestra di liscio zum pa pa zum pa pa.
Piatto tipico i "magoncini al sugo con polenta", ottimi.
Stamane di buon ora corsetta per smaltire quanto assimilato.

venerdì 29 agosto 2008

Libro delle vacanze


Testimone inconsapevole - Gianrico Carofiglio


Se fosse un film sarebbe classificato nella categoria dei legal thriller, o qualcosa di simile.
La cosa che più ho trovato originale è l’ambientazione nel sistema processuale italiano. Sicuramente il tutto è stato abbondantemente romanzato e semplificato, ma alcune nozioni su Corte d'Assise, Cassazione, rinvio a giudizio ecc., per me che sono un neofita le ho trovate quantomeno interessanti.
Di solito questi racconti sono tutti ambientati nei tribunali americani, con avvocati/investigatori/eroi che arrivano sempre a smascherare l'assassino con un qualche mirabile "barbatrucco" o particolare azione di forza.


In questo caso il protagonista è un normale avvocato di Bari sull'orlo della depressione che vede in una causa impossibile una sfida da vincere forse più per se stesso che per il suo assistito.

La trama in breve:
è stato ucciso un bambino di nove anni. Il piccolo corpo viene ritrovato nel fondo di un pozzo. Un delitto atroce di cui è accusato un ambulante senegalese, Abdou Thiam, che lavora nella spiaggia vicino la casa dei nonni dove il bambino è solito giocare. Inchiodano il senegalese indizi e testimonianze, ma soprattutto una foto e le dichiarazioni di un barista. Un destino processuale segnato: privo di mezzi, lo attendono una frettolosa difesa d'ufficio e vent'anni con rito abbreviato. Ma è un destino che si scontra con quello di un avvocato in crisi che trova, nella lotta per salvare Abdou in una spasimante difesa, un nuovo sapore alla vita.

giovedì 28 agosto 2008

Il Kebab di Alì


Se vi piace il Kebab e passate a Piacenza non potete non fermarvi da: "Alì Babà" in Via Roma.
Il posto è di quellil che lascia il segno, nel senso che i vestiti dopo sono da buttare via. Io li ho incendiati sul pianerottolo prima di rientrare in casa, ma vi assicuro che un Kebab così non lo mangiate dappertutto.

Ovviamente nel piccolo e caratteristico "localino" non vengono serviti alcolici, ma una "Cochina" bella fresca è quello che ci vuole per mandare giù l'infernale panino turco.

Le opzioni sono:
  • "con picanto";
  • "senza con picanto";
  • "tutto".

Ovviamente se la cosa si fa la si fa fino in fondo e quindi mi sento di consigliare, se vi piacciono le emozioni forti, la versione "tutto". Consiglio anche di munirvi di un buon pacchetto di gomme da masticare per il giorno dopo...

Chissà perchè questa notte e questa mattiba il gatto Gigio mi è stato accuratamente alla larga... mah...?
Ecco un po' di informazioni in più:

Il kebab (chiamato anche “kabab”, “kebap”, “shawerma” o “ghiros”) e' un piatto tipico a base di carne arrostita di molti Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.
Il nome deriva dal caratteristico metodo di cottura, che avviene attraverso un gigantesco spiedo verticale (“Döner kebap”, kebap che gira). Piu' precisamente, la carne (che puo' essere di montone, agnello, manzo, vitello, pollo, tacchino, maiale o una combinazione di tutte queste) viene prima tagliata a fettine, sagomata, e marinata o condita con una mistura di erbe e spezie che variano a seconda del paese; poi viene infilata nello spiedo verticale fino a formare un grosso cilindro, sulla cui sommita' vengono infine infilzate parti grasse che, sciogliendosi con il calore, scivolano sulla carne, conferendogli un gusto particolarmente saporito ed evitandogli un’asciugatura ed un indurimento eccessivo. Lo spiedo viene messo a ruotare vicino ad una fonte di calore: anticamente, era fornita dalla brace sistemata in apposite griglie situate verticalmente intorno allo spiedo stesso, ma attualmente e' procurata da appositi macchinari che utilizzano una fiamma alimentata a gas o resistenze elettriche. Man mano che la parte esterna del cilindro si cuoce, manualmente con un coltello la carne viene tagliata, permettendo cosi' una cottura lentissima e progressiva verso l’interno del cilindro stesso via via che viene affettata.

La carne viene servita in un panino (tradizionalmente il pane arabo, ma in alcuni casi si adotta anche la piadina o ad esempio, in Francia, la classica “baguette”) e accompagnata da verdure varie (dal classico e semplice accostamento di insalata e pomodori, a quello sfizioso con cipolle o melanzane e peperoni grigliati) e gustosissime salse (come ad esempio la piccante ”harissa”, a base di peperoncino rosso fresco, aglio e olio d’oliva e quella a base di yogurt, prezzemolo e sesamo).

mercoledì 27 agosto 2008

Il jazz è simile al tipo d'uomo con cui non vorreste mai far uscire vostra figlia.
Duke Ellington

giovedì 21 agosto 2008

La Copa de la Vida

Non raccontare proprio niente niente di ritorno dalle vacanze mi sembra un po' eccessivo e quindi visto che un argomento degno di nota ci sarebbe... eccolo.

Lunedì 11/08/08

Chiara ed io di prima mattina ci svegliamo e decidiamo di andarcene in gita sull'isola di Marettimo. Passeggiata in paese, piccolo e carino, poi lunga camminata sotto il sole verso una spiagetta dove faremo innumerevoli bagni e rientro in paese per il pranzo.

Ristorante "Il Pirata", pranzo così composto:
  • spaghetti con ricciola, fave, pomodorini e finocchietto;
  • pesce spada alla griglia;
  • insalata verde con cipolla tropea (per gli esterofili with Tropea onion);
  • acqua&vinello;
  • cannolo siciliano;
  • caffè.

Parecchio provati dal pranzo rientriamo a Levanzo con l'aliscafo delle 16:45 e ci fermiamo al bar di Romano per una granita (gusto gelsi) rinfrescante. Accanto a noi due splendidi personaggi auctoctoni sono intenti nello scrivere dei nueri su dei fogli di carta. Mi giro verso di loro e chiedo:"scusate, ma c'è una corsa?", rispondono gentilmente:"si, se vuoi partecipare basta che scrivi il tuo nome su quel foglio", e mi indica una bacheca sul muro della casa di fronte. Ottimo!

Alle ore 19.00 sono in scarpette, canotta e pantaloncini pronto alla partenza. Domando a un concorrente di fianco a me:" scusa ma quanto è lunga?", risponde:"su per giù 3km, si sale fino in cima a quella montagnetta e poi si scende".

Pronti partenza via.

Poi è successa una cosa che credo non si ripeterà mai più in tutta la mia vita.

Volete sapere cosa?

Ecco:

mercoledì 20 agosto 2008

Vacanze estive 2008 - Levanzo


Non farò inutili e lunghissimi sproloqui dirò solo che è stata la più bella vacanza di sempre!





Qualcosa è cambiato!

giovedì 31 luglio 2008

Chiuso per Ferie

Ciao buone ferie a tutti, tornerò on line non prima del 20/08/2008 (se torno)...


Ciaoooooooo


giovedì 24 luglio 2008

Cosa si nasconde dietro un amaro centenario?

Ieri sera alla sagra dello spiedino a Carmiano (PC) in buona compagnia del tennisman Davide e Antonello “the young” tra uno spiedino e un gutturnio, un gutturnio e una torta fritta, una patatina fritta e un guttrnio ce la siamo proprio passata. Gran finale con tanto di balli sotto al palco e fuochi di artificio che concludevano in grande stile la sagra paesana. Per aiutare la digestione abbiamo chiuso con un giro di amari nel bar del paese (no comment): “per me un Unicum, grazie!”.


L' Unicum è un amaro ungherese a base di piante medicinali, che si consuma come aperitivo o digestivo. Fu inventato nel 1790 da József Zwack ed è un marchio della multinazionale Diageo.
La leggenda vuole che la bevanda fu originariamente presentata da József Zwack all'imperatore Giuseppe II d'Austria, (figlio di Maria Teresa d'Asburgo), che dichiarò Das IST ein Unikum! (questo è unico!).

Questa notte ho sognato niente popò di meno che : “l’incredibile Hulk”.
Ma non quello di adesso fatto al computer, quello originale interpretato da Lou Ferrigno.
Per essere precisi precisi io non lo vedevo proprio di persona, ma sapevo che era lui, sono sicuro.
Era fuori dalla porta di casa, sul pianerottolo delle scale che faceva il suo verso mitico: ”uuurrrrrr urrrrrrr!!!”,

e io dall’altra parte della porta:” via via, vai via...”.

mercoledì 23 luglio 2008

"Ma una bella partitella a Tennis...?"

Eccola qua!

Ieri sera presso il circolo tennistico di Roveleto alle
ore 19:00 si sono svolti gli OPEN di Tennis che mi hanno visto protagonista in una sfida all'ultimo sangue.

In passato avevo sempre usufruito della racchetta di mio fratello che gentilmente mi prestava senza saperlo (leggasi "la rubavo").Questa volta invece è direttamente il mio avversario Davide o meglio, sua moglie, a mettermi nelle condizioni di poter giocare, thanks.

Erano circa 16 anni che non mettevo piede in un campo da tennis e già allora facevo abbastanza ridere, figuriamoci adesso.
La prima mezz’ora palleggio tranquillo, mi vengono dati mille preziosi consigli: vai di fianco alla palla, colpiscila quando è più in alto, chiudi bene tutto il movimento…
Benebenebene, mi sento pronto. Dopo una ventina di minuti comincia il match. Arrivano altri amici ad assistere.
Parto male subito 2-0 poi un piccolo momento di gloria ed è 2-1.
Infine il tracollo 6-1. Decidiamo comunque di andare avanti, ma a parte qualche punto spettacolo con la strategia palla corta + passante all’angolo opposto che non so per quale grazia divina riesco a mettere a segno il mio avversario non si scompone mai e la sua supremazia è davvero schiacciante.
E infine stretta di mano come da tradizione.



SPETTACOLO!

lunedì 21 luglio 2008

La Camminata delle Galanine

Evento TOP RUN dell’estate 2008 quello svoltosi lo scorso sabato 19 luglio a Madonna Boschi in provincia di Ferrara. Per chi non lo sapesse Madonna Boschi è considerata la casa culla della salama da sugo. E sempre per chi non lo sapesse a me la salama piace parecchio.

Ritrovo e partenza della camminata ore 19:30. Parto dietro tutti insieme a Ricky Barbieri e Paolone. Il percorso misura 6km e si snoda attraverso frutteti di Galanine. Il mio look e discutibilmente effeminato cosa che mi viene immediatamente fatta notare. Never mind, si va avanti. Lungo il percorso qualche smottamento proveniente dal ventre di Ricky ci fa piegare in due dalle risate. Ad ogni passaggio tranquillizziamo i volontari sul percorso dicendo loro che possono chiudere perché dietro non c’è più nessuno.


Arriva il momento forte della serata: la cena sotto il tendone della sagra. Abbiamo il tavolo tutto per noi, siamo in 16 chi reduce dall’ironman chi dall’olimpico sul lago Brasimone, insomma mille occasioni per festeggiare. Presenti: Actionman&Marinella, Mirco&Simo&Matteo, Max, SteveBellCampana, Paolone&Silvia, Bellabigo&Chiara,Ricky&Monia,Govotones&Chiara, EricSot&Silvia.

E allora via con pasta alla salama, salama con purè, sarda alla griglia, pesce fritto patate fritte e lambrusco a fiumi. La serata finisce alla grande con il carrello dei dolci che si ferma al nostro tavolo e riempie i piatti con zuppa inglese, suprema torta, alla meringa e ancora del buon lambrusco. Un sentito grazie alla mamma di Ricky che pilotava il carrello dei dolci.