Quasi per caso oggi imparo (con più di un mese di ritardo) che lo scorso 11 settembre si è spento a Vienna all’età di 75 anni Joe Zawinul.
Una perdita notevole per il jazz contemporaneo (il musicista ha realmente cambiato la vita di molti).
Perdita difficile da colmare con la fantasia, l’entusiasmo e la geniale concretezza compositiva che Zawinul ha costantemente perseguito nel corso di questi ultimi quarant’anni.
Nell’estate del 1991 (avevo solo 16 anni) lo vidi con i suoi “Syndacate” nel cortile del Castello Estense.
Fu probabilmente il primo concerto jazz/elettrico (se così vogliamo chiamarlo) che io abbia mai visto. Non ricordo a distanza di 16 anni cosa capii esattamente di quella performance… sicuramente nulla, ma per un adolescente govotones che viveva per la musica in una piccola città della bassa Emilia Romagna, dove concerti così non erano certo all’ordine del giorno, fu una serata da ricordare.
Ci misi un po’ di tempo a riscoprirlo in veste giovanissimo talentuoso pianista nel quintetto di Cannonball Adderley, come acido tastierista e in parte artefice della svolta elettrica di Davis, e infine come leader e cofondatore insieme a Shorter dei Weather Report.
A lui assocerò sempre l’estroso copricapo colorato, le note di Birdland, forse la sua composizione più nota al grande pubblico, e uno su tutti: il solo nel finale di “A Remark You Made”, dove basta un niente per immaginare le dita che volano veloci sopra la tastiera portando con se il pensiero di chi suona e di chi ascolta.
Una perdita notevole per il jazz contemporaneo (il musicista ha realmente cambiato la vita di molti).
Perdita difficile da colmare con la fantasia, l’entusiasmo e la geniale concretezza compositiva che Zawinul ha costantemente perseguito nel corso di questi ultimi quarant’anni.
Nell’estate del 1991 (avevo solo 16 anni) lo vidi con i suoi “Syndacate” nel cortile del Castello Estense.
Fu probabilmente il primo concerto jazz/elettrico (se così vogliamo chiamarlo) che io abbia mai visto. Non ricordo a distanza di 16 anni cosa capii esattamente di quella performance… sicuramente nulla, ma per un adolescente govotones che viveva per la musica in una piccola città della bassa Emilia Romagna, dove concerti così non erano certo all’ordine del giorno, fu una serata da ricordare.
Ci misi un po’ di tempo a riscoprirlo in veste giovanissimo talentuoso pianista nel quintetto di Cannonball Adderley, come acido tastierista e in parte artefice della svolta elettrica di Davis, e infine come leader e cofondatore insieme a Shorter dei Weather Report.
A lui assocerò sempre l’estroso copricapo colorato, le note di Birdland, forse la sua composizione più nota al grande pubblico, e uno su tutti: il solo nel finale di “A Remark You Made”, dove basta un niente per immaginare le dita che volano veloci sopra la tastiera portando con se il pensiero di chi suona e di chi ascolta.
2 commenti:
bravo GOVONS un altro appassionato di musica come il sottoscritto anche se forse i Weather Report sono un po' troppo lontani dal mio filone preferito. Però ho apprezzato anche il fenomeno acid jazz e credo che a loro modo Zawinul & co. sia stati dei precursori del genere.Birdland è fantastica ed ho un video con un concerto dei WR che quando accennano Birdland chiamano sul palco i Manhattan Transfer ed il pubblico esplode.Però arriv iun po' in ritardo con la notizia praticamente come me quando esco dall'acqua negli Ironman......
forse io arrivo un po' più in ritardo di tutti... non so chi sia...
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