Se vi piace il Kebab e passate a Piacenza non potete non fermarvi da: "Alì Babà" in Via Roma.
Il posto è di quellil che lascia il segno, nel senso che i vestiti dopo sono da buttare via. Io li ho incendiati sul pianerottolo prima di rientrare in casa, ma vi assicuro che un Kebab così non lo mangiate dappertutto. Ovviamente nel piccolo e caratteristico "localino" non vengono serviti alcolici, ma una "Cochina" bella fresca è quello che ci vuole per mandare giù l'infernale panino turco.
Le opzioni sono:
"con picanto";
"senza con picanto";
"tutto".
Ovviamente se la cosa si fa la si fa fino in fondo e quindi mi sento di consigliare, se vi piacciono le emozioni forti, la versione "tutto". Consiglio anche di munirvi di un buon pacchetto di gomme da masticare per il giorno dopo...
Chissà perchè questa notte e questa mattiba il gatto Gigio mi è stato accuratamente alla larga... mah...?
Ecco un po' di informazioni in più:
Il kebab (chiamato anche “kabab”, “kebap”, “shawerma” o “ghiros”) e' un piatto tipico a base di carne arrostita di molti Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.
Il nome deriva dal caratteristico metodo di cottura, che avviene attraverso un gigantesco spiedo verticale (“Döner kebap”, kebap che gira). Piu' precisamente, la carne (che puo' essere di montone, agnello, manzo, vitello, pollo, tacchino, maiale o una combinazione di tutte queste) viene prima tagliata a fettine, sagomata, e marinata o condita con una mistura di erbe e spezie che variano a seconda del paese; poi viene infilata nello spiedo verticale fino a formare un grosso cilindro, sulla cui sommita' vengono infine infilzate parti grasse che, sciogliendosi con il calore, scivolano sulla carne, conferendogli un gusto particolarmente saporito ed evitandogli un’asciugatura ed un indurimento eccessivo. Lo spiedo viene messo a ruotare vicino ad una fonte di calore: anticamente, era fornita dalla brace sistemata in apposite griglie situate verticalmente intorno allo spiedo stesso, ma attualmente e' procurata da appositi macchinari che utilizzano una fiamma alimentata a gas o resistenze elettriche. Man mano che la parte esterna del cilindro si cuoce, manualmente con un coltello la carne viene tagliata, permettendo cosi' una cottura lentissima e progressiva verso l’interno del cilindro stesso via via che viene affettata.
La carne viene servita in un panino (tradizionalmente il pane arabo, ma in alcuni casi si adotta anche la piadina o ad esempio, in Francia, la classica “baguette”) e accompagnata da verdure varie (dal classico e semplice accostamento di insalata e pomodori, a quello sfizioso con cipolle o melanzane e peperoni grigliati) e gustosissime salse (come ad esempio la piccante ”harissa”, a base di peperoncino rosso fresco, aglio e olio d’oliva e quella a base di yogurt, prezzemolo e sesamo).
4 commenti:
Non ho assaggiato il kebab di Alì Babà, ma posso assicurare che è davvero una specialità gustosissima...
Il mio uomo del Kebab si chiama Mohammed (e come poteva essere diversamente). Anche lui offre la versione con picanto ed è veramente una bomba. Io prediligo la versione "senza". Curiosamente qui a Torino quando rientri tardi alla notte dopo una serata e hai fame non ci sono i baracchini tipo quelli delle piade che tanto abbiamo frequentato a Ferrara (vero Giovi?) e l'unica valida alternativa è gustarsi un bel Kebab nei vari negozietti, che tra l'altro,giuro,sono sempre aperti a qualsiasi ora del giorno!
Dese
Si, ho qualche vago ricordo di frequentazione di piadinari...
Eh oi i tempi cambiano, adesso ci sono i kebabbari.
Grazie della visita Dese.
PS
forse la settimana prox capito a torino nel pomeriggio per motivi sassofonari, si va fuori a cena?
Dai dai
bbbbbonoooooooooooooooooooooooooo
il kebab.
pensa anche qui da me a Giulianova quello che ha il chioschetto si chiama Alì
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