mercoledì 22 ottobre 2008

Il Deserto dei Tartari - Dino Buzzati

Questo libro mi è stato gentilmente prestato da Stefano, che durante una chiacchierata davanti alla macchinetta del caffè ha fatto riferimento alla "Fortezza Bastiani", ma non trovando una mia pronta risposta mi ha chiesto "ma come non hai letto Il deserto dei Tartari?".
E così la mattina seguente sulla mia scrivania c'era il romanzo di Dino Buzzati.
Il libro è davvero bellissimo e sale immediatamente in vetta alla mia classifica personale, diciamo almeno sul podio. La scrittura magistrale dell'autore bellunese porta inspiegabilmente il lettore a divorare una pagina dopo l'altra, quasi non accorgendosi del tempo che passa... esattamente come accade al protagonista del racconto.

Aggiungo solo il commento (che è assolutamente perfetto) di una mia amica:
"forse questo libro piace a tutti, perchè tutti un po' si rivedono in questo libro".

La trama:

Giovanni Drogo, che arriva alla Fortezza convinto di ripartirne subito, si trova avvinto, immediatamente, dalla sua malia: è sicuro di sé, sa di avere tutta la vita davanti, di poterne disporre a suo piacimento, aspettando la grande occasione. Avverte subito, tuttavia, una contraddizione ragione/cuore: la prima gli fa desiderare di andar via, convincendolo che nulla di buono verrà da quel confine, il secondo continuerà a presentire, fino alla fine, «cose fatali». Così Giovanni si adatta alla vita della Fortezza, consegnando nelle mani della Disciplina militare, sempre uguale, sempre regolare, la propria esistenza. Trascorreranno quindici anni prima che egli inizi a rendersi conto che il tempo è fuggito, prima che riesca ad individuare, a ritroso, perfino l'attimo esatto in cui la giovinezza gli è sfuggita di mano: «la prima sera che fece le scale a un gradino per volta».
Da quel momento tutto diviene troppo veloce, per giungere alla fine di tutto, all'amara constatazione che la vita stessa sia stata «una specie di scherzo»: mentre, infatti, i tartari, tanto attesi, attaccano davvero, Giovanni Drogo, minato da una grave malattia, è costretto a lasciare la Fortezza per andare a morire, da solo, in un'anonima stanza di locanda, in città. Ma non è nella disperazione che muore : superata, infatti, la rabbia, la delusione, la tentazione di rinnegare tutta la sua vita, egli si convincerà che la Missione Suprema è proprio quella che sta affrontando: la morte «esiliato fra ignota gente», solo ed abbandonato.

mercoledì 15 ottobre 2008

Sondaggione #2

Come potete notare alla vostra sinistra è stato inserito un nuovo sondaggione.
Questa volta sono consentite le risposte multiple.
Ricordo che nel sondaggione precedente la decisione presa è stata diametralmente opposta a quanto suggerito dai votanti, ma voi votate, votate ugualmente fiduciosi.
Si chiude alle ore 15 del prossimo lunedì 20 ottobre, il voto è anonimo.
ciaooo

lunedì 13 ottobre 2008

Pranzo CUS 12 ottobre

Questo post scrivetelo voi con i vostri commenti, io aggiungo solo due parole.
Una bellissima domenica di ottobre nella magnifica cornice del CUS, la NOSTRA nazionale di
triathlon organizza un pranzo stre-pi-to-so all'insegna del fat-carbo-alcool-sugar-load. Ottima compagnia, ottimo tutto.







giovedì 9 ottobre 2008

3 is the magic number

Circa una decina di giorni fa, ricevo una telefonata da signorina tanto gentile che mi propone di cambiare il telefonino a costo zero. Ma benissimo dico io, il mio piano telefonico prevedeva l'uso del Nokia 6680 (il vecchio telefono) per due anni dopodichè me lo avrebbero cambiato. Bene bene (e chi se lo ricordava più). Ok, mi propongono un fantastico HTC Diamond: uno smart phone tuttofare tuttotecnologico, tuttoditutto insomma tutto tranne che vicino a me... e vabbè. In più per i primi sei mesi ogni mia ricarica sarebbe valsa il doppio dell'importo ricaricato (cercate di memorizzare bene quest'ultima mia frase).

Il telefono mi arriva nel giro di pochi giorni, in una confezione molto bella, e devo dire che anche l'oggetto è veramente carino. Per un motivo e per un altro purtroppo però non riesco ad usufruirne subito quindi lo lascio "decantare" nella suo bellissimo involucro piramidale che ispira tanto lusso e curiosità verso il contenuto. Ieri in serata mi decido che è arrivato il momento di scartare l'oggeto del desiderio e cominciare ad usufruire di questo prodigio della tecnologia.

Wow è veramente bello, trasferisco la rubrica telefonica, le foto, gli mp3, imposto l'account per l'invio e la ricezione delle email, ecc.
Toh,c'è anche youtube... "spetta che provo". Daaaaii funziona, vediamo un po': cerca "Wayne Shorter"... si sente e si vede.
Beep! Veh un messaggio: "3 siamo spiacenti ma il suo credito è insufficiente, si prega di effettuare una nuova ricarica".

Ah però...!

Avevo ricaricato il telefono appena un paio di giorni fa...

Morale: stamattina ho effettuato la nuova ricarica. Ecco il famoso 2xricarica da dove saltava fuori.
Adesso ho capito perchè "3 is the magic number"...!

venerdì 3 ottobre 2008

Finalmente "la bortellina"

Reduce dalla cena dello scorso mercoledì(01/10) presso la "Trattoria dell'Angelo" scrivo a proposito della celebre "BURTLEINA".

Molto diffusa in tutto il piacentino ed in particolare nelle feste di paese, la burtleina va degustata con parsimonia, non essendo esattamente una piatto che rientra tra quelli cosidetti “di sana alimentazione” (mi ci sono volute circa 48 ore per recuperare).

In rete ho trovato due versioni di questo tipico piatto piacentino:

Versione 1:
  • 1 chilo di farina;
  • 100 grammi di strutto;
  • 20 grammi di lievito;
  • sale;

Versione 2 (della Giuliana):

  • farina;
  • uova (uno ogni 4-5 cucchiai di farina);
  • latte abbondante;
  • sale .

Indipendentemente dalla versione il finale è sempre lo stesso: la frittura nello strutto.

Va consumata calda accompagnata con salumi tipici della zona (coppa, goletta, salame) e formaggi (stracchino (i.e. gorgonzola) in primis). Immancabile il gutturnio.