martedì 17 agosto 2010

Meno uno


Sabato 14 agosto 2010

Sveglia di buon’ora, colazione a base di dolcetti danesi al cardamomo e caffè. Ci siamo: adesso si tratta solo di aprire la bara contente la bicicletta e rimettere insieme i pezzi nel verso e nell’ordine corretto. Ho tempo fino alle 16 dopodiché ho il bike check in T1.

Dopo circa un’oretta concludo l’operazione. Tutto sembra in ordine. Mi chiedo solo quale sarà il pezzo a staccarsi per primo e dopo quanti km…

A pranzo ci raggiunge Pol: pasta al pomodoro e hamburger. Amico, levati le scarpe che fuori piove: “si, ok ”. A fine pranzo inciampa in un gradino di casa a piede nudo. Vengo accusato di avvelenamento (pranzo) e di aver preparato la trappola per azzopparlo il giorno prima della gara. Sarà così?

Intanto fuori diluvia forte.

Ore 16: non posso più aspettare, prendo la metro e vado alla consegna delle sacche con gli indumenti e della bicicletta.

look 486 sulla linea M2 con portaborraccia multiuso

Arrivato in Amager Strandpark mi si presenta davanti una scena quasi apocalittica. Direi che le foto parlano da sole. Mi danno un telo di plastica per coprire la bici e tanti saluti.



Lego la sacca con gli indumenti bike alla rastrelliera con uno spago giallo…si inzupperà di acqua per tutta la notte. Metto la sacca run su un camion e incrocio le dita con la speranza di ritrovare tutto in ordine in T2.



Torno a casa completamente fradicio: pantaloni, giubbino, scarpe, tutto.
Fortunatamente una serata in piena atmosfera hyggelig riesce a distendermi e a riscaldarmi in vista del giorno dopo. Pioverà, non pioverà? Ci penserò quando sarà ora, tanto ho la barba che mi protegge.

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