La sveglia suona alle 4:15. Colazione govostandard: uno yogurt, una banana, pane e un buon caffè abbondante.
Mi vesto e preparo due panini a base di arrosto di vitello e formaggio che mi serviranno per la frazione in bicicletta. Alle 5:45 sono in zona cambio per gonfiare le ruote della bici e sistemare le ultime cose nelle sacche indumenti. Il tempo non sembra male. Arrivano le 6:40 che quasi non me ne accorgo. Questa volta non posso partire come mio solito con la rincorsa a via già dato. Cerco così di avvicinarmi il più possibile alla spiaggia. Prendo posto sul lato destro guardando la boa posta a 1500m dalla costa. Con lo sguardo cerco fra la folla qualche volto conosciuto, ma non riconosco nessuno. Mi giro e sono già tutti in acqua. Entro anch’io e immediatamente BUM viene dato lo sparo di inizio. Aspetto una manciata di secondi, guardo tutti partire: 2800 triathleti che cominciano a nuotare e ad agitare le acque di un lago splendido alle 7 del mattino con il sole basso all’orizzonte in un atmosfera unica non sono uno spettacolo da tutti giorni, e non me lo voglio perdere. Mi ripeto che non c’è fretta di fare fatica perché la giornata sarà lunga. Ancora un respiro, guardo l’orologio immobile sullo 0:00:00, intorno a me non c'è quasi più nessuno, mi dico via, faccio partire il cronometro e comincio a nuotare.
Aver fatto sfilare molti concorrenti mi consente di nuotare lungo e disteso evitando di essere continuamente preso a calci e pugni da chi mi sta di fianco. Prima boa e si gira verso sinistra di 90°, seconda boa e ancora di 90° a sinistra poi diritto verso l’imboccatura del canale per gli ultimi 800m. Questo è molto stretto e il suo ingresso fa effetto imbuto. Qui di botte ne ho prese un bel po’. Il tifo ai bordi del canale è indescrivibile. Esco dall’acqua perfettamente in linea col tempo da me ipotizzato.
Prendo la sacca per il cambio swim-bike entro nella tenda e mi cambio con la mia solita calma.
Esco dalla transition area e salgo in bici, sono circa le 8:20. Mi impongo di fare i primi 10km agile e senza tirare nessun rapporto, quasi come se fossi uno spettatore curioso lungo il percorso. Passato il momento stabilito decido che è ora di incominciare a pedalare seriamente. Il tracciato è bellissimo e il tifo nei paesi attraversati è molto caloroso. Il supporto migliore lo sia ha lungo le salite caratterizzate da una miriade di scritte dedicate a noi atleti sul manto stradale.
In cima al Rupertiberg c’era tanta di quella gente che sembrava di essere a una tappa del giro d’Italia.
Erano tutti assiepati ai lati della strada così da renderla stretta a tal punto che ci si passava al pelo.
Chiasso e tifo assordanti. Un personaggio buffissimo dentro un gazebo con impianto di amplificazione, microfono e giradischi diffondeva musica a tutto volume e incitava a tempo di musica con l’incitamento che diverrà il tormentone della giornata: “SUPPA!!!”.
Personalizzato su di me era:" SUPPA GHEOVANNI"
Arrivo a Klagenfurt per il primo giro di boa e sento tra la folla ai lati della strada qualcuno gridare:”forza Ferrara”. Ispirato da spirito campanilistico mi alzo sui pedali e rilancio verso il secondo giro. Ed ecco che Giove Pluvio si fa vivo con una leggera e fine pioggerellina, dentro di me penso che sia una vera manna in vista della maratona. Ahimè non è così: si scatena un temporale in piena regola, con tuoni lampi e una pioggia con delle gocce d’acqua grandi come dei cappellacci con la zucca. Sul Rupertiberg questa volta non c’è più nessuno, solo il dj con la sua musica a “chiodo” a incitare e qualche scoppiato di fianco a lui a ballare sotto l'acqua. Chiudo i 180km ed entro in zona cambio sotto il diluvio universale, mi metto a ridere da solo al pensiero di quello che mi aspetta, ma dentro di me penso che ho già passato metà gara. Adesso devo solo mettere i piedi uno davanti all'altro verso la finish line, semplice no? Con tutta calma mi cambio e mi preparo per correre la maratona. Esco dalla tenda e piove che Dio la manda. Vabbè…
Non so perché, ma mi sento bene e corro, piano ma corro.
Dopo 6km smette di piovere e “surprise” esce un bel sole limpido e caldo: il nemico estivo del podista. E’ anche vero che non sono mai contento…
Il percorso è un doppio anello a forma di 8 con centro in prossimità del traguardo e estremità fra Klagenfurt e Krupfendorf. Corro facile e al ritmo previsto per i primi 20km poi comincio a sentire il serbatoio un po’ vuoto. Rallento perché ho troppa paura esaurire del tutto le energie e impitonarmi. Voglio godermi al massimo questa bella esperienza.
Ho solo due obiettivi: divertirmi e arrivare alla finish line. Il tempo finale non mi interessa. Mi ripeto che il primo obiettivo finora è stato centrato in pieno e per il secondo mancano meno di 20km, pian pianino li correrò tutti e centrerò anche questo.
Passo al 25esimo chilometro e sento gridare:”Giovanniiiiiiiiii”, Bigo e ChiaraG (ripresa dal colpo della strega) sul percorso a tifarmi. Li saluto e mi commuovo. Continuo a correre e dico loro di andare al traguardo a godersi lo spettacolo, pian piano arriverò anch'io. Da qui in avanti correrò sempre senza mai fermarmi. Al cartello 40km penso che ormai è fatta e non so come e con quali energie riesco ad amunetare leggermente l’andatura. Finalmente entro nell’arena della finish line in mezzo a un tifo incredibile. Un maxischermo posto dietro al traguardo proietta la mia immagine con nome (questa volta giusto) e nazionalità.
Inutile dire che sto piangendo e lacrimando come una fontana.
Arrivo al traguardo e salto per toccare il tabellone che segna 11:23:22.
Mi mettono la medaglia al collo e subito dopo una volontaria mi chiede come mi sento e se ho bisogno di qualcosa. Rispondo urlando a squarciagola:"happy, beer!!!".
Sembra impossibile ma è durato poco, troppo poco.
E adesso? Adesso che ho passato 7 mesi a seguire una tabella per prepararmi ad arrivare, qualcuno mi spiega come tornare? Tornare e svegliarmi dal sogno?
G.
Mi vesto e preparo due panini a base di arrosto di vitello e formaggio che mi serviranno per la frazione in bicicletta. Alle 5:45 sono in zona cambio per gonfiare le ruote della bici e sistemare le ultime cose nelle sacche indumenti. Il tempo non sembra male. Arrivano le 6:40 che quasi non me ne accorgo. Questa volta non posso partire come mio solito con la rincorsa a via già dato. Cerco così di avvicinarmi il più possibile alla spiaggia. Prendo posto sul lato destro guardando la boa posta a 1500m dalla costa. Con lo sguardo cerco fra la folla qualche volto conosciuto, ma non riconosco nessuno. Mi giro e sono già tutti in acqua. Entro anch’io e immediatamente BUM viene dato lo sparo di inizio. Aspetto una manciata di secondi, guardo tutti partire: 2800 triathleti che cominciano a nuotare e ad agitare le acque di un lago splendido alle 7 del mattino con il sole basso all’orizzonte in un atmosfera unica non sono uno spettacolo da tutti giorni, e non me lo voglio perdere. Mi ripeto che non c’è fretta di fare fatica perché la giornata sarà lunga. Ancora un respiro, guardo l’orologio immobile sullo 0:00:00, intorno a me non c'è quasi più nessuno, mi dico via, faccio partire il cronometro e comincio a nuotare.
Aver fatto sfilare molti concorrenti mi consente di nuotare lungo e disteso evitando di essere continuamente preso a calci e pugni da chi mi sta di fianco. Prima boa e si gira verso sinistra di 90°, seconda boa e ancora di 90° a sinistra poi diritto verso l’imboccatura del canale per gli ultimi 800m. Questo è molto stretto e il suo ingresso fa effetto imbuto. Qui di botte ne ho prese un bel po’. Il tifo ai bordi del canale è indescrivibile. Esco dall’acqua perfettamente in linea col tempo da me ipotizzato.
Prendo la sacca per il cambio swim-bike entro nella tenda e mi cambio con la mia solita calma.
Esco dalla transition area e salgo in bici, sono circa le 8:20. Mi impongo di fare i primi 10km agile e senza tirare nessun rapporto, quasi come se fossi uno spettatore curioso lungo il percorso. Passato il momento stabilito decido che è ora di incominciare a pedalare seriamente. Il tracciato è bellissimo e il tifo nei paesi attraversati è molto caloroso. Il supporto migliore lo sia ha lungo le salite caratterizzate da una miriade di scritte dedicate a noi atleti sul manto stradale.
In cima al Rupertiberg c’era tanta di quella gente che sembrava di essere a una tappa del giro d’Italia.
Erano tutti assiepati ai lati della strada così da renderla stretta a tal punto che ci si passava al pelo.
Chiasso e tifo assordanti. Un personaggio buffissimo dentro un gazebo con impianto di amplificazione, microfono e giradischi diffondeva musica a tutto volume e incitava a tempo di musica con l’incitamento che diverrà il tormentone della giornata: “SUPPA!!!”.
Personalizzato su di me era:" SUPPA GHEOVANNI"
Arrivo a Klagenfurt per il primo giro di boa e sento tra la folla ai lati della strada qualcuno gridare:”forza Ferrara”. Ispirato da spirito campanilistico mi alzo sui pedali e rilancio verso il secondo giro. Ed ecco che Giove Pluvio si fa vivo con una leggera e fine pioggerellina, dentro di me penso che sia una vera manna in vista della maratona. Ahimè non è così: si scatena un temporale in piena regola, con tuoni lampi e una pioggia con delle gocce d’acqua grandi come dei cappellacci con la zucca. Sul Rupertiberg questa volta non c’è più nessuno, solo il dj con la sua musica a “chiodo” a incitare e qualche scoppiato di fianco a lui a ballare sotto l'acqua. Chiudo i 180km ed entro in zona cambio sotto il diluvio universale, mi metto a ridere da solo al pensiero di quello che mi aspetta, ma dentro di me penso che ho già passato metà gara. Adesso devo solo mettere i piedi uno davanti all'altro verso la finish line, semplice no? Con tutta calma mi cambio e mi preparo per correre la maratona. Esco dalla tenda e piove che Dio la manda. Vabbè…
Non so perché, ma mi sento bene e corro, piano ma corro.
Dopo 6km smette di piovere e “surprise” esce un bel sole limpido e caldo: il nemico estivo del podista. E’ anche vero che non sono mai contento…
Il percorso è un doppio anello a forma di 8 con centro in prossimità del traguardo e estremità fra Klagenfurt e Krupfendorf. Corro facile e al ritmo previsto per i primi 20km poi comincio a sentire il serbatoio un po’ vuoto. Rallento perché ho troppa paura esaurire del tutto le energie e impitonarmi. Voglio godermi al massimo questa bella esperienza.
Ho solo due obiettivi: divertirmi e arrivare alla finish line. Il tempo finale non mi interessa. Mi ripeto che il primo obiettivo finora è stato centrato in pieno e per il secondo mancano meno di 20km, pian pianino li correrò tutti e centrerò anche questo.
Passo al 25esimo chilometro e sento gridare:”Giovanniiiiiiiiii”, Bigo e ChiaraG (ripresa dal colpo della strega) sul percorso a tifarmi. Li saluto e mi commuovo. Continuo a correre e dico loro di andare al traguardo a godersi lo spettacolo, pian piano arriverò anch'io. Da qui in avanti correrò sempre senza mai fermarmi. Al cartello 40km penso che ormai è fatta e non so come e con quali energie riesco ad amunetare leggermente l’andatura. Finalmente entro nell’arena della finish line in mezzo a un tifo incredibile. Un maxischermo posto dietro al traguardo proietta la mia immagine con nome (questa volta giusto) e nazionalità.
Inutile dire che sto piangendo e lacrimando come una fontana.
Arrivo al traguardo e salto per toccare il tabellone che segna 11:23:22.
Mi mettono la medaglia al collo e subito dopo una volontaria mi chiede come mi sento e se ho bisogno di qualcosa. Rispondo urlando a squarciagola:"happy, beer!!!".
Sembra impossibile ma è durato poco, troppo poco.
E adesso? Adesso che ho passato 7 mesi a seguire una tabella per prepararmi ad arrivare, qualcuno mi spiega come tornare? Tornare e svegliarmi dal sogno?
G.
6 commenti:
Fantastico!!!!Saludos
commovente... davvero commovente... ed emozionante... bravo Govo, una gran prova fisica e mentale... bellissimi i 4-500 metri corsi tu in strada e io sul marciapiede... ora goditi il momento di gloria, gli applausi e i complimenti, te li meriti tutti, continua a sognare... SUPPA SUPPA GHEOVANNI (Super Super Giovanni)
Letto, approvato e sottoscritto!!!!!
Ad essere pignoli mancherebbe ancora il report di lunedì sera.....
E' vero che ci fai anche quello Gheofanni?
:-))))
Nel giorno del mio 40esimo genetliaco
ti dico, anche su questo blog:
brau, brau e brau.
6 uno degli amici che si citano quando si racconta qualcosa ad altri amici.
Mario PEM CANELADA
BRAVO non aggiungo altro!
un idolo!!
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