domenica 22 agosto 2010

Challenge Copenhagen 2010


Domenica 15 agosto 2010

Ore 4.25 suona la sveglia, fuori è ancora buio e non sembra piovere o almeno non come la sera prima. Chiara si sveglia con me, facciamo colazione poi praticamente ancora in pigiama prendo le mie ultime cose ed esco di casa verso la stazione della metro. Non c’è nessuno (ovvio) e comincia a fare luce, cammino in mezzo alla strada, lo so me la tiro, ma voglio sentirmi un po’ guerriero. Mentre faccio il biglietto in stazione appoggio la borraccia col biberone pre-gara sopra la macchinetta. Salgo sul treno e ovviamente il biberone rimane a terra. Ok, mi fermo alla stazione successiva retro-font a riprendere il biberone e di nuovo in direzione Amager. Questa volta sembra tutto ok, sono comodamente seduto e sorseggio il mio abominevole biberon. Mi si siede a fianco, giuro è vero, l’unica brutta figa della Danimarca. Informo immediatamente il mio compagno di avventure via sms che sta per salire sullo stesso treno. Mi troverà immediatamente, non può sbagliare. Non diciamo niente solo un sorriso d’intesa che poco dopo scoppia in risata.

Scendiamo in Amager Strandpark che manca poco alle 6, e comincia a piovigginare.
Sembra incredibile, ma l’ora a mezza che manca alla partenza passa velocissima e in men che non si dica ci ritroviamo sulla spiaggia con la muta allacciata, la cuffia in testa pronti per partire. Non ho visto Chiara. Per proteggermi dal freddo e dalle meduse mi sono preventivamente spalmato della vaselina su collo, fronte, mani e piedi. Indosso gli occhialini che…ovviamente sono belli unti anche loro, errore da non ripetere in futuro. Comincia il conto alla rovescia, mi giro saluto Pol:”ci vediamo dopo-in bocca al lupo - crepi il lupo”. Sirena e via che mi tuffo.


foto dal ponte (ChiaraN)

Non nuoto bene, non riesco a prendere il ritmo, un po’ di botte qua e là, ok quelle ci stanno però tra che non vedo niente in acqua perché è sporca, il cielo grigio che la rende ancora più nera, gli occhialini unti non è una delle partenze migliori. Prime boe e riesco un po’ a distendere la nuotata. Il percorso rettangolare prevede il passaggio sotto due ponti, ciascuno crea un po’ di ingorgo e relative botte. Per farla breve: tra che non sono mai riuscito a prendere bene il mio ritmo, tra che circa a ¾ di gara mi è venuto un crampo al polpaccio sinistro che mi ha fatto un po’ tribolare, non ho nuotato bene.
Esco dall’acqua guardo il cielo ed è ancora grigio, mi chiamano:”Gioviiiiiii”. Grande Chiara ce l’hai fatta, mi fermo per un bacio volante.

Ok Govo basta con queste fregnacce da finocchio, recupera la sacca e vatti a cambiare!

Entro nella tenda e mi siedo a fianco a una ragazza orientale. Via la muta, via il costume e pipino di fuori: oppala! Mi vesto da ciclista caccio tutto dentro la sacca, recupero la bici e via a pedalare.

Primi 7km agilissimi mentre mi mangio una barretta con calma e bevo dalla borraccia. Percorso iniziale di una decina di chilometri tutto cittadino con curve, ponti etc., molto bello. Sono contento si vede?

foto ufficale gara che non ho ancora acquistato (short arm)

Si pedala sul lungomare verso nord. Dopo una trentina di km si taglia verso l’entroterra ed è tutto un su e giù molto dolce per le campagne: si può fare della velocità. Rientro a Cope e fine dell’anellone da 85km da ripetere due volte con ultimo tratto in pavè. Siamo giustamente sfilacciati e si riesce a mantenere la distanza no draft, avanti ho un uomo con una Specializzed rossa e nera e con una sorta di K-Way allacciato che nei tratti controvento fa una vela mostruosa piuttosto inguardabile.

Il menù di oggi prevede:
panino A: prosciutto e Philadelphia nella tasca destra – seccato al 60esimo km;
panino B: prosciutto e Philadelphia nella tasca sinistra. – seccato al 120esimo.
Il meteo è migliorato, c’è il sole.
Ultimo pezzo in pavè, ci siamo comincio a sentire un gran vociare, è l’ora del secondo cambio. Il chilometraggio è preciso al metro. Scendo dalla bici e schiaccio il lap sull’orologio. Però…che gambina, adesso vediamo se ho fatto troppo l’asino oppure ne ho ancora per correre.

Recupero la mia sacca, solita tenda, solito cambio e solito nudismo a profusione. Esco dalla T2 e schiaccio di nuovo il crono. 7 ore esatte, oi vediamo come va a finire.

La maratona è bellissima, non c’è un metro senza tifo. Poco dopo il primo giro di boa incrocio un missile col body giallo-nero e gli urlo:”POOOOOL”, ci diamo il 5. Maial se va… Lungo il porto ci sono un sacco di navi militari, ci si passa a fianco. Non ci sono i km segnati, ma va bene lo stesso, corro a sensazione e mi levo il cardio perché fa troppa pressione sul petto e mi dà fastidio. Quando sento che sono stanco rallento e cerco di recuperare, quando sento che ne ho allungo appena appena il passo. Prima del secondo giro di boa ci sono un po’ di saliscendi non proprio comodissimi. Circa al ventesimo km Pol mi raggiunge, cerca di incitarmi a proseguire con lui, ma ha un passo troppo “aggressive” (poteva essere diverso?), amico sarà per la prossima volta, ma in questo momento sono in pitona pesa e a momenti non ti riconosco neanche. In mezzo a un casino di gente vedo Chiara che mi viene incontro sono al 28esimo, è al telefono con mio papà, dico “ciao” e poi “ultimo giro, ci vediamo fra un po’”. Ovviamente ora sono carico e la pitona se ne è andata. Mi ripeto più volte: “Govo corri bene”, probabilmente lo dico anche ad alta voce. Arrivo all’ultimo giro di boa e comincio ad allungare. Ultimi 4km mi sento bene, la gamba reagisce. Salto l’ultimo ristoro (scusa coach) ed entro nell’area della finish line.

foto arrivo 1 dalla tribuna (ChiaraN)

C’è un tifo pazzesco, mai visto una cosa simile. Sono carico come una mina. Ultimi 5 metri alzo le braccia al cielo e caccio un urlo liberatorio più forte che riesco.

foto arrivo 2 dalla tribuna (ChiaraN)

Mi danno un asciugamano, vedo Pol con le braccia alzate che mi dice:”prendi la medaglia, prendi la medaglia”. Mi giro verso i volontari e dico “datemi un asciugamano barboni”, “no la medaglia, imbambì, l’asciugamano ce l’hai già”. “Si è vero, datemi la mia medaglia”. E infine un abbraccio d’Amicizia vera e con la A maiuscola che conclude questa bella avventura.

Recuperati armi e bagagli esco dall’area atleti e vedo finalmente, la mia ex… ma si dai, mia moglie e mi sa che ci commoviamo per l’ennesima volta, baci e abbracci a profusione anche qui.
Al rientro verso casa con la metro mi siedo e guardando a terra di fronte a me vedo una bici, una Specializzed rossa e nera. Alzo gli occhi: beh mo è il tipo del K-Way con moglie e figlio al seguito, scenderà dal treno appena una fermata prima di noi. Facciamo immediatamente due chiacchiere e ci lasciamo con la promessa di rivederci nei giorni successivi a cena. Grandissimo!
Alla fine devo ringraziare tutti quelli che nei giorni precedenti mi hanno fatto gli auguri con un sincero "in bocca la lupo" e mi hanno detto di godermi la gara. Si, me la sono divertita tutta tutta dalla prima bracciata all'ultimo passo di corsa: grazie davvero. Questo secondo ironman o triathlon long distance che dir si voglia mi ha insegnato molte cose.
Ah, dimenticavo una considerazione importante: certo è che con tutti questi baci, abbracci etc. è proprio vero che l'ironman è roba da finocchi...e in ultimo aggiungo che mi spiace smentire una mia dichiarazione di alcune settimane fa e che è stata addirittura filmata, ma NO, non è l'ultimo.
Ciaoooooooooooo,
g

6 commenti:

Pol ha detto...

lettotuttodunfiatoalmenoquattrovolteunadifilaallaltralettotuttodunfiatoalmenoquattrovolteunadifilaallaltralettotuttodunfiatoalmenoquattrovolteunadifilaallaltralettotuttodunfiatoalmenoquattrovolteunadifilaallaltra!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Il mio Ironman più difficile è stato dal minuto 10h50' al 10h57' quando i secondi non passavano mai - se ti cercavo dietro la curva - ed allo stesso scorrevano velocissimi se guardavo l'orologio.

Poi quando ho realizzato che stavi "facile" sotto le 11 ore ho cominciato a fare un baito apperentemente ingiustificato (cazzo ero già arrivato da sette minuti!): "la medaglia, ce l'hai fatta, prendi tutto, spakkiamo tutto" che ancora se lo ricordano!!!

E c'è il video del tuo arrivo che lo testimonia...

Solo un dubbio mi perplime: che l'IM sia davvero roba da finocchi?
:-)))

Pol ha detto...

si aggiunga: una giornata cominciata alle 5.59 con il seguente sms non poteva che essere trionfale....

"Ovviamente il più cesso di brutta figa nel raggio di 15 km mi si è seduta a fianco"

Oltrettanto ovviamente sarà stata sicuramente bilungue nell'ascoltare i nostri commenti....

:DDD

KK ha detto...

lo sapevo già che non sarebbe stato l'ultimo, figuriamoci, conoscendoti...complimenti Giovi, grande gara!!e dal racconto si capisce bene che te la sei goduta!Bravo!!sei veramente un grande!!

@Pol:grande anche a te!!bravo Pol, grande gara!!

Mi inchino a codesti ironman!!:-)

actionman ha detto...

bellissimo!!!!!!!

il duo salentino ha detto...

letto tutto d'un fiato! Sei stato grande! ChiaraG e BB dalla Puglia

Rotowash ha detto...

Grande Giova,
a leggere il tuo racconto vien voglia di fare un ironman....solo il fatto che è da finocchi mi frenerà.

Grandissimo