mercoledì 28 maggio 2008
venerdì 23 maggio 2008
The naming of cats...
mercoledì 21 maggio 2008
Triathlon di Viverone - Foto
L'espressione parla chiaro:" zio bel, mo cumela che non si apre questa benedetta cerniera della muta???".
Ah, per i calzini: intanto è grazie a questi calzini che ho trovato la mia foto in mezzo ad altre 300 tutte uguali (uomo nero con cuffia bianca che cammina con su molo con sfondo grigio), e poi me li ero tenuti per camminare nel fango della zona cambio, quando sono entrato in acqua per nuotare mi sono ricordato di averli ancora ai piedi... e vabbè teniamoli.
Eh qui non so proprio cosa dire...mi diverto così, che ci posso fare?
Però grazie a questa foto ho capito dove diavolo sono finiti i miei occhiali che non trovo più...devono essere ancora incastrati nel casco.
lunedì 19 maggio 2008
Campionati Italiani di Triathlon Doppio Olimpico - Viverone 18/05/2008
Domenica mattina come da copione piove a dirotto, zona cambio allestita in un parco/prato, perfetto per ripararsi dal sole.... che però non c'è. Quindi una risaia in piena regola con circa 700 biciclette appese alle transenne del resto è la zona.
Giro da 3km: inizialmente si sa c'è un po' di tonnara e poi basta prendere il proprio ritmo.
Mi cambio, prendo la mia Look e parto.
T2 solita calma con sosta pipì di fianco alla bici.
Note tristi.
Ho visto dei grupponi di 60 persone con gente in coda che praticamente non pedalava.
mercoledì 14 maggio 2008
martedì 13 maggio 2008
Approaching Viverone
lunedì 12 maggio 2008
giovedì 8 maggio 2008
L'ortica
Foglie e fusti sono ricoperti da tricomi (peli) contenenti una sostanza urticante. Quando si sfiora la pianta l'apice dei peli si rompe e ne fuoriesce un liquido irritante formato principalmente da acetilcolina, istamina, serotonina e probabilmente acido formico.
Può essere usata come alimento ed è voce comune che i germogli siano ottimi nei risotti o nei minestroni ma anche nelle frittate. Contiene vitamina C, azoto e ferro. Utilizzata come pianta medicinale anche dai Greci con proprietà antidiarroiche, diuretiche, cardiotoniche e antianemiche. Nel medioevo veniva utilizzata fresca per curare gotta e reumatismi con il veleno dei suoi aculei. Sempre nel medioevo veniva battuta e sfibrata per essere usata per tessere stoffe simili alla canapa o al lino.
Ma perché tutta questa tiritera sull'ortica?
Eppure un legame tra le due cose c’è!
mercoledì 7 maggio 2008
Giro delle Mura Estensi - 1° Maggio
Ero sicuro di aver sentito “click” dalla magica e infallibile macchina fotografica di Ale Grandini, ma non trovavo dove fosse pubblicata.
Andiamo con ordine.
È il primo maggio, fuori c'è un bel sole e come da 35 anni ormai a questa parte si corre il “Giro delle Mura Estensi – Trofeo Pizzeria Pippo”.
Mi sveglio comodamente alle 8:15 e mi dico:”…mah boh, mumble mumble chissà a che ora parte la corsa…”.
Butto l’occhio al cellulare e trovo un sms di mio fratello Giorgio, che mi pone la stessa domanda. Ok, non chiederò a lui… Nel frattempo vado a zonzo per la cucina ingurgitando una banana, uno yogurt, un po’ di pane e bevendo un caffè.
Ma chi se non l’onnipresente e onnisciente Bigo può essere a conoscenza di questa preziosa informazione?
ALLARME: la corsa parte alle ore 9:30.
Bene, mi cambio al volo e parto con la bici in direzione Ippodromo.
Arrivo un bel po’ trafelato, lego la bici a un cancello, pago i 5 euro di iscrizione, mi metto in abbigliamento da podista e mi dirigo verso la zona di partenza. Come mi accodo, BUM, lo sparo di inizio gara.
Mescolato alla mandria in movimento che alza un bel polverone durante il primo giro dell’ippodromo le “carrambate” non si contano più: Couch Crive, Govobay, KK, i VIPs Yoga del Corriferrara, e infine anche Bigo.
I primi 3km li uso da riscaldamento non avendolo potuto fare prima. E come se non bastasse la colazione “maratona style” non è che l’ho proprio mandata giù del tutto. Pian pianino aumento il ritmo, mi sento bene. Arrivo all’ippodromo con una buona progressione e chiudo con sensazioni positive del tutto inaspettate.
Terminata la gara ne approfitto per fare una decina di minuti di defaticamento, cosi pian pianino vado incontro a Giorgio. Facciamo quasi un chilometro insieme e click eccola qua…
martedì 6 maggio 2008
Nuove presenze si aggirano per casa
dai quali discendiamo tutti
assistettero curiosi
al dramma collettivo
di questo mondo
che a loro indubbiamente
doveva sembrar cattivo
e cominciarono a pensare
nel loro grande mare
com'è profondo il mare
nel loro grande mare
com'è profondo il mare
E' chiaro
che il pensiero dà fastidio
anche se chi pensa
è muto come un pesce
anzi un pesce
e come pesce è difficile da bloccare
perchè lo protegge il mare
com'è profondo il mare
Certo Chi comanda
non è disposto a fare distinzioni poetiche
il pensiero come l'oceano
non lo puoi bloccare
non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare.
(Lucio Dalla - 1977)
lunedì 5 maggio 2008
Biscotti speziati tedeschi
- 300 gr. di farina;
- 180 gr. di miele;
- 100 gr. di burro;
- 3 cucchiai di zucchero di canna;
- 100 gr. di mandorle tritate;
- 1 tuorlo;
- 1 bustina di lievito;
- 1 cucchiaino colmo di spezie miste in polvere (cannella, cardamomo, chiodi di garofano...);
- buccia di limone grattugiata.
Preparazione:
sciogliere a fuoco bassissimo il burro con il miele e lo zucchero di canna. Lasciare intiepidire il composto, quindi unirvi la farina, il tuorlo, le mandorle, le spezie, la buccia di limone e per ultimo il lievito.
Formare una palla, avvolgerla con pellicola per alimenti e porla in frigorifero per mezz’ora. Quindi stenderla in uno spessore di circa mezzo centimetro, ritagliarvi i biscotti e cuocerli in forno preriscaldato a 180° per circa 15 minuti o comunque finchè avranno assunto un colore dorato.
GF: Giro di Romagna
Il cielo mattutino è incerto e la temperatura è nettamente più bassa dei giorni precedenti.
Fortunatamente questa volta sono dotato dei fantastici “manicotti” con tanto di marchio della squadra.
La partenza è affollatissima e l’atmosfera è come solito molto allegra e festosa, eccezione fatta per qualche ciclista esaltato che non manca di manifestare la sua idiozia (qualcuno capirà...).
Il gruppo del CUS resta compatto per i primi 50km (primo ristoro) poi ci dividiamo da subito, chi per il percorso corto (88km) chi per il medio (138km), sul “bersaglio grosso” che prevede il giro completo (170km) restiamo in tre: Mole, Simo ed io.
Arrivati a Palazzuolo sul Senio la strada sale per una decina di chilometri fino ad arrivare in cima al Monte Sambuca: qui la salita in dettaglio.
Salita al Monte Sambuca
Secondo ristoro per noi e giù in discesa. Nel frattempo il cielo si è schiarito grazie a un simpaticissimo Eolo (Dio del vento) che nel piattone finale si farà sentire. Dopo un ultimo rifornimento sul monte Collina ci aggreghiamo a un folto gruppo col quale arriviamo spediti a Lugo.
All’arrivo super pranzo a base di pasta, piadina con salsiccia e dei magnifici dolcetti con marmellata, alchermes e zucchero.
5 Maggio
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell'ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!
tende, e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Fede ai trionfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.
sperdi ogni ria parola:
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.