martedì 8 dicembre 2009

Il passato è una terra straniera - G. Carofiglio

E' il primo romanzo dello scrittore e magistrato barese che leggo al di fuori dei casi dell'avvocato Guerrieri. Ambientato alla fine degli anni 80 questo libro si legge veramente tutto di un fiato e una pagina tira l'altra. Lo scorso inverno ne è stato tratto un film dal titolo omonimo che però a vederne il trailer su youtube non mi ispira granchè, anzi...

Ho trovato la storia molto carina e abbastanza originale, ad eccezione del finale che si intuisce sin dalle prime pagine.

Se proprio devo fare una precisazione all'abile scrittore vorrei far notare che per ben due volte (in Spagna e in sogno) i protagonisti si trovano in acqua e nuotano, ma non si dice nè come (stile, dorso, rana, delfino), nè la distanza coperta e nè quanto girano sui 100m.

Per il resto è bello.

<<...Giorgio ha ventidue anni, famiglia di intellettuali borghesi, studente modello, vita normale e un po' noiosa. Senza crepe, in apparenza. Francesco è torbido, misterioso e affascinante. E prestigiatore. E baro. Le loro vite viaggiano separate fino all'incontro che segnerà il destino di entrambi. I due diventano amici e passano da una partita di carte truccata all'altra, da un misfatto all'altro, da un'avventura all'altra in un vortice che è insieme ubriacante avventura picaresca e inarrestabile discesa agli inferi. In parallelo corre il racconto di un'indagine condotta da un tenente dei carabinieri su una serie di misteriose violenze. Una storia struggente sull'amicizia e il tradimento. Un'avventura picaresca in una Bari segreta e allucinata...>>.

Mi perdoni Carofiglio per l'appunto, ma altrimenti questo post il mio abituale pubblico non se lo fila neanche di striscio.

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